giovedì 30 maggio 2013

Il sentiero che protegge dalla paura della morte

                 



Quando i granelli di sabbia

Della vecchia clessidra

Saranno tutti scesi,

chi ci darà soccorso?

O voi, tranquilli e solitari

Pensieri Luminosi

Conquistatori del Vero,

voi volitivi e scatenati

Pensieri Tenebrosi

Debellatori del male,

dissipate e sciogliete

la mia crassa ignoranza!

 
Errerò solitaria,

lontano dagli amici miei più cari,

ma tu, Uomo perfetto,

Divina Compassione,

sciogli i nodi ai pensieri

fabbricatori di fantasmi!

 
Quando la chiara Luce Tenebrosa

Brillerà tutto attorno,

sappia io riconoscerla e capire

che proviene da me!

 
Quando il più Alto Suono

Della Vera Realtà

Esploderà con mille suoni,

sia per me come udire

la Verità che dolcemente parla!

 
Possa io districarmi

Dai lacci delle colpe

E trovare la strada

Per ritornare al Regno!

                                                     


 
Che i pensieri perversi

Possano non scalfire

La mia raggiunta calma!

Che perfino il ruggito del leone

Si trasformi nel suono delicato

Delle Sei Sillabe gloriose

E neve e pioggia e vento e gelo e arsura

Si trasformi in Saggezza dolce e mite!

 
Possa io ritrovare e rivedere

Tutti i miei cari, Tutti,

con Amore e Gioia

riprendere con essi la salita!

 
Quando vedrò congiunti in coppia

I miei futuri genitori,

siano come il riflesso Luminoso

degli Sposi Divini!

 
Possa il mio nuovo corpo

Liberare i Fratelli

Col Segno e con la Grazia

Del Sigillo di Dio!

L’Eterna SCIN sia sul mio petto!

                                                                                     

 
 
 
 
Ovunque nata

E in qualsiasi momento,

possa levare, infante,

le mie manine al cielo

e parlare con Dio

e ricordare le mie Vite Tutte!

 
Possa io ritenere

Di tutte le miriadi di parole

Solo la scienza che ci rende buoni.

 
Voi che ci precedete,

Conquistatori del Bello e del Vero,

possa accadere che noi vi uguagliamo!

 
Per la Divina Grazia,

per i suoi doni dolci e puri

possa questo “Sentiero”

(che così è terminato)

Disperdere il terrore della Morte.

 
Tratto da: Il Libro Tibetano Dei Morti (Bardo Todol)  Canto Finale.

Questo Canto conferma la comune matrice mistico ermetica diffusasi in diverse filosofie, da Oriente a 
Occidente, evidenziando ancora una volta come tutti i saggi nei secoli, se pur divisi da Eoni o Spazzi Infiniti,

hanno posto sotto l’autorità della saggezza del pensiero Ermetico tutte le basi per il metodo di

investigazione esoterica delle leggi più intime della Natura, Umana ed Universale  .^.
 
 
 
                                                                         



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