giovedì 30 maggio 2013

Il sentiero che protegge dalla paura della morte

                 



Quando i granelli di sabbia

Della vecchia clessidra

Saranno tutti scesi,

chi ci darà soccorso?

O voi, tranquilli e solitari

Pensieri Luminosi

Conquistatori del Vero,

voi volitivi e scatenati

Pensieri Tenebrosi

Debellatori del male,

dissipate e sciogliete

la mia crassa ignoranza!

 
Errerò solitaria,

lontano dagli amici miei più cari,

ma tu, Uomo perfetto,

Divina Compassione,

sciogli i nodi ai pensieri

fabbricatori di fantasmi!

 
Quando la chiara Luce Tenebrosa

Brillerà tutto attorno,

sappia io riconoscerla e capire

che proviene da me!

 
Quando il più Alto Suono

Della Vera Realtà

Esploderà con mille suoni,

sia per me come udire

la Verità che dolcemente parla!

 
Possa io districarmi

Dai lacci delle colpe

E trovare la strada

Per ritornare al Regno!

                                                     


 
Che i pensieri perversi

Possano non scalfire

La mia raggiunta calma!

Che perfino il ruggito del leone

Si trasformi nel suono delicato

Delle Sei Sillabe gloriose

E neve e pioggia e vento e gelo e arsura

Si trasformi in Saggezza dolce e mite!

 
Possa io ritrovare e rivedere

Tutti i miei cari, Tutti,

con Amore e Gioia

riprendere con essi la salita!

 
Quando vedrò congiunti in coppia

I miei futuri genitori,

siano come il riflesso Luminoso

degli Sposi Divini!

 
Possa il mio nuovo corpo

Liberare i Fratelli

Col Segno e con la Grazia

Del Sigillo di Dio!

L’Eterna SCIN sia sul mio petto!

                                                                                     

 
 
 
 
Ovunque nata

E in qualsiasi momento,

possa levare, infante,

le mie manine al cielo

e parlare con Dio

e ricordare le mie Vite Tutte!

 
Possa io ritenere

Di tutte le miriadi di parole

Solo la scienza che ci rende buoni.

 
Voi che ci precedete,

Conquistatori del Bello e del Vero,

possa accadere che noi vi uguagliamo!

 
Per la Divina Grazia,

per i suoi doni dolci e puri

possa questo “Sentiero”

(che così è terminato)

Disperdere il terrore della Morte.

 
Tratto da: Il Libro Tibetano Dei Morti (Bardo Todol)  Canto Finale.

Questo Canto conferma la comune matrice mistico ermetica diffusasi in diverse filosofie, da Oriente a 
Occidente, evidenziando ancora una volta come tutti i saggi nei secoli, se pur divisi da Eoni o Spazzi Infiniti,

hanno posto sotto l’autorità della saggezza del pensiero Ermetico tutte le basi per il metodo di

investigazione esoterica delle leggi più intime della Natura, Umana ed Universale  .^.
 
 
 
                                                                         



mercoledì 29 maggio 2013

Riflessioni di un Eretico moderno nella Cappella Sistina.

                                                             
 

 
Ciascuno di noi, nel mezzo del cammin di nostra vita è sempre, in ogni momento, il bambino spensierato  che era, il vigoroso uomo che è, e il saggio anziano che sarà.

 

Michelangelo è uno degli uomini che hanno vinto la morte e il tempo divenendo uomini cosmici, come la

Piccola porzione di Veri Iniziati che Hanno camminato prima di me nel senza tempo, nel senza spazio.

Michelangelo ben sapeva cosa fosse il Ginandro e non crediate che questo sia sinonimo di omosessuale o

Ermafrodita, si tratta bensì dell’uomo armonico, tanto innamorato della donna da completarsi in Lei.

Oppure è la donna che innamorata del suo Uomo si completa in esso, raggiungendo così la perfezione.

Gesù dice: I maschi che trovano il completamento nelle loro femmine e le femmine che trovano

completamento nei loro maschi entreranno nel Regno.

Trovandomi un di nella cappella Sistina rivolsi lo sguardo al celo ed ebbi codesti pensieri.

Vedo nella rappresentazione dedicata a Giona, nel’insieme di figure Michelangiolesche, la balena con le

fauci spalancate e dal grande Occhio Allucinante- Allucinato, che tutto ha visto e che niente ha dato,

sotto l’edera il profeta che trova refigerio.

Dalla foresta viene sputato fuori dall’oscurità un bambino dagli occhi di rugiada, con la mano protesa in

avanti verso l’alto.

Chiara è nella mia mente la visione del poeta che viene sputato dalle oscure fauci della balena, sulla

spiaggia, e salvo si volta a mirar il periglio. E’ la vita che ricomincia dopo una parentesi tenebrosa, il ciclo

della Natura.

Un’ altra figura rapisce la mia attenzione, ha i lineamenti femminili, è di una mirabile perfezione!!!

La maestria dell’artista lascia trasparire la divinità da questo misterioso personaggio, lambito d’ombra e

Con gli occhi inclinati verso il basso. Sembra quasi venirmi incontro.

E’ una figura che scende verso l’uomo, dall’alto al basso.

Ma da dove sono io dal basso verso l’alto, miro la Saggezza dell’Universo ,

che non è solamente Luce ma anche Tenebra.

Non è solo maschile o solo femminile, è Lui, il Ginandro,

è la perfetta Gnosi Alchemica l’ Armonia dell’Universo!

Ed ecco che poi appare Dio ai mie Occhi,

nell’atto di portar la Luce. E Dio, secondo genesi biblica

 vide che la Luce era buona,

cosi la separò dalle Tenebre.

                         
                                                              




A questo punto non posso non rimembrar le parole

Del libro etiopico di Enoch: il Signore dice ad Enoch:

Ti dico,ora, come ho creato tutte queste cose, dal nulla.

Nemmeno agli Angeli Io ho rivelato questo segreto ne

Li ho informati della loro origine ed essi, non comprendono

La mia Infinita Creazione, che oggi ti svelo.        

Prima che le cose visibili esistessero , Io solo esistevo e pulsavo

Da Oriente a Occidente e da Occidente ad Oriente. Il Sole si riposa,

ma Io non riposo mai perché devo creare tutte le cose, pianificare,

gettare le Fondamenta e rendere visibile la mia Creazione, così Io ordino

che il visibile esca dall’invisibile. Esce la Luminosa Adoil, ed io la fisso, e il suo

colore diviene rosso incandescente e dico: Esplodi in miriadi di pezzi, Adoil

e lascia che ciò che proviene da te sia visibile. Ne esce una gran Luce.

Mi ritrovo al centro di essa e di li si forma tutto l’Universo Luminoso ed io vedo

Che la Luce è buona…..Do un altro comando all’abisso dell’invisibile e dico:

Lascia che tutto ciò che è solido esca da te.

Esce allora l’ARCAS, solida , massiccia, di coloro rosso Vivo.

Dico: Suddividiti, ARCAS,e fa vedere ciò che si produce da te.

Ne esce l’Universo delle Tenebre oscure, ed io vedo che le Tenebre sono buone….

Ordino che vi sia una separazione tra Luce e Tenebre, così distendo uno strato infinito

D’acqua Sotto la Luce e Sopra l’Oscurità….

Come tutti gli Iniziati il Michelangelo sa bene che Luce e Tenebra non sono altro che le due

Facce della stessa medaglia, le due pulsazioni, dell’immenso fenomeno Divino della Creazione.

Il creatore ci appare sempre come pluralità, nei panni di uomo anziano come l’Antico dei Giorni,

sia nell’aspetto della Madre, la Materia, sia in quello della figliolanza, nell’opera del Buonaroti,

nei panni di alcuni misteriosi bambini. Codesta pluralità

è però avvolta da un guscio di tenebra.

L’Antico dei Giorni, nel dipinto, con la fronte corrugata,

ed un terribile cipiglio, puntando con gesto minaccioso il dito

crea la Luce, l’immenso ADOIL,

rappresentato da un disco iridescente,

ma nello stesso istante il Grande Creatore

si allontana dagli osservatori e con il medesimo

gesto solenne ed imperioso crea

la Luminosa Tenebra.

Inutile dire che per questo errore di umana

Interpretazione sia volente che involontaria,

Dio è costretto a fuggire lontano e da allora

La Tenebra assume un aspetto, alieno, diabolico.

Inutili sono ancora le parole del Patriarca Enoch:

Dio sa che la Tenebra è buona, è l’uomo con il suo diabolico

Errore che da eoni popola le tenebre di spaventose

E sardoniche figure dalle parvenze sataniche.

Mi desto da codesti antiche dilemmi,

la cui ignara umanità né è l’unica responsabile

soffermando la mia attenzione sulla figura possente del figlio

che in un turbinio di anime, con gesti rotatori mi rammenta ancora

la ciclicità della vita e la ruota delle reincarnazioni,

e in antitesi alla figura della madre che sembra ritirarsi,

Egli si espande a raffigurare il respiro dell’Universo,

con il suo Flusso e Riflusso,

Solve et Coagula.

Figura docile e sottomessa la Grande Madre,

che tutto da Eoni accoglie tutto senza reagire,

è lei ad esser crocefissa! a soffrire in silenzio per le manie e

i mali dell’umana insensatezza, turbata dalle ingiustizie e dalle

cattiverie! A chi bestemmia il padre sarà perdonato,

a chi bestemmia il figlio sarà perdonato, ma non a chi bestemmia l’innocente Spiritualità

non si perdonerà ne in cielo ne in terra!


                                       

                                           

Così l’Antico dei Giorni dal suo involucro


Che racchiude la sua Sposa e la prole, punta il dito verso

L’uomo, creandolo a sua immagine e somiglianza.

Mi tornano in mente le parole con cui ho aperto questi pensieri.

Tu adesso sei, sia il giocoso bambino che eri ,sia il saggio vecchio che sarai….

Il più grande errore che possiamo attribuire all’uomo è quindi l’esser caduto

In questa divisione del pensiero in grado di dividere le cose, di arrogarsi cosa sia

Giusto o sia sbagliato.
              
                                                  


 
E allora mi torna in mente il racconto di Giona nella bibbia,

e vorrei chiudere questi pensieri con un ammonimento che da

Eoni risuona inascoltato in Templi, tra Oro e porpora,

a disgrazia dell’umanità tutta.

<<Allora i Ninvim si persuasero che quel pazzo profeta vestito di stracci

Pronunciava parole vere. Il re di Ninive ed il grande Sacerdote scesero dal palazzo

E dal Tempio, gettarono via le vesti di porpora e si pentirono profondamente di aver

Abbandonato le giuste leggi della Natura e alterato i pensieri della gente per seguire

Usanze che impedivano il retto funzionamento delle cose. E’ Dio che fa funzionare le cose nel

Mondo giusto. Il demonio creato dall’uomo, tende a far si che tutto si blocchi. Allora sia il re,

sia il gran Sacerdote promulgarono quest’ordine: Che gli uomini facciano all’amore con le donne e le donne

con gli uomini, come è giusto e che queste coppie non mangino ne buoi ne pecore e neppure

altre bestie di quelle che si nutrono d’erbe e pascolano nei campi. Uomini e donne si nutrano

con cibi puri, bevano acqua pura gettino via le vesti lussuose e si rivolgano al Signore come

ad una Madre, e ad un Padre , senza dar comandi o suggerimenti, e

senza elemosinare benefici. Ciascuno agisca per la Vita e non contro la Vita!!!

E con queste parole che come  son saggezza per  tutti, per chi saprà leggervi solo

Parole e per invece chi saprà Vedere .^.

Rivolto  a tutti, ai Fratelli .^.  che di Radiosa Luce si sono Vestiti,

coperti dall’accecante luminosità dell’oro e della porpora,

si sono eretti a padroni dell’universo, decidendo delle vite

 dei loro fratelli , in arroganza hanno più volte deciso

contro ogni Natura hanno navigato,

da Eoni portando, nell’oscurità, con loro stessi tutta l’umanità .^.

E ricordate che nella vita TUTTO E’ POSSIBILE, persino la sconfitta!

Un umile Alchimista Illuminato Libero Pensatore Eretico,   Servo e custode del Mistero Arcano .^. Questo scritto che vi abbiamo proposto, è un vecchio scritto del Fratello Maestro A.F.S. Lanz (Frater Raum), compilato agli inizi del suo cammino. Un inaspettato lato del Nostro Fraterno Amico che tutti Noi conosciamo. Un irriverente scritto per possibili riflessioni per tutti gli Altri. Sempre rivolti Al Grande Oriente Ermetico dei Figli di Seth. Con la benedizione di Chi occhio profano non vede ma il cui occhio tutto vede. A.°.G.°.D.°.G.°.U.°.  Tutti i Fratelli e le Sorelle dell'Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio Zenit di Roma Templi Universi Nadir di Torino Templi Endimion. Sapere, Potere, Osare, Tacere! Pubblicazione Mese di Maggio ANNO 2013 E.V. Compilazione testo ANNO 2001 E.V.
 
                                                                        


domenica 26 maggio 2013

La saggezza ermetica nei secoli: Breve storia dell'Ermetismo.

                                                     

Le dottrine ermetiche, che nei secoli hanno lasciato la loro indelebile impronta nel pensiero filosofico di

popoli di tutto il mondo, hanno radice nell’antico Egitto.

Anche se popolazioni sumero accadiche, natie della mezza luna fertile,

in quella che noi conosciamo come Mesopotamia, sono la radice più

Arcana della sapienza, pervenuta nei secoli sino a noi( vedi culto di Zoroastro),

 l’Egitto però corrisponde

Al primo Risorgimento storico in cui tali arti hanno visto, o per molti rivisto,

se teniamo presente la storia di Atlantide, il primordiale massimo splendore.

Cosi mentre le religioni trovavano le proprie linee guida sulle quali svilupparsi nei secoli,

in tutto il mondo, attraverso il culto di Iside, Osiride, e il proprio figlio Horus,

Così, le arti ermetiche, o magiche, filosofiche, artistiche avevano i propri rappresentanti

In altre divinità del panteon Egizio, tra i tanti ricordiamo Seth fratello di Osiride, Anubi, e

Patrono del’ermetismo, Thot dio della sapienza, raffigurato sovente con la testa di Ibis, e il corpo umano

o sottoforma di babbuino.  Questa divinità, è nei secoli divenuta archetipo

della sapienza sotterranea e intima, e in ogni epoca è riuscito ad imprimere

un insegnamento alle personalità che sono venute in possesso degli scritti a lui attribuiti,

il libro di Thot, un famoso manoscritto che conterrebbe tutti gli insegnamenti del dio,

sovente chiamato anche Tavola smeraldina, o Kybalion.

I primi a venir in contatto con la figura di Thot sono i Greci, che  però avevano già

Il loro bel panteon di divinità per tanto hanno fatto coincidere la figura di questo pacifico dio con

La penna sempre in mano in procinto di scrivere dettami ermetici, con il loro dio della filosofia

E delle arti, Ermete definendolo il  Trismegisto il tre volte eccelso o l’eccelso su tre diversi piani di

Esistenza, quello fisico, psichico, e spirituale,  anche se ad oggi molti attribuiscono la principale

Natività del dio presso Atlantide, infatti sarebbe li che il dio avrebbe appresso i primi insegnamenti,

sviluppati poi su tutti i piani di esistenza.

Anche oggi l’aggettivo ermetico è sinonimo di cosa nascosta, segreta, sotterranea,

questo  proprio in memoria della segretezza adottata nella divulgazione dei suoi insegnamenti.

Fù infatti loro premura non gettare le perle ai porci, osservando la regola Latte ai bambini, carne all’uomo

Forte, massima questa ben nota anche ai lettori di sacre scritture, anche se in uso molti secoli prima della

Loro realizzazione, infatti non è novità che le religioni, soprattutto  quella cristiana, hanno attinto figure,

date , particolari, rituali e simboli, a culti più antichi.

La tradizione ermetica pur diffondendosi in ogni angolo del mondo, non ne ha preso mai nessuno come

Sua fissa dimora, dato il pericolo espresso dai primi maestri, di cristallizzarla in un credo fisso, consiglio

Molto saggio se si  rivolge lo sguardo all’antico occultismo indo persiano e la fine che ha fatto,

imbastardendosi e andando quasi distrutto perché i maestri si trasformarono in preti e mischiarono

teologia e filosofia degenerando nella superstizione e nelle sette religiose.

Ne abbiamo il principale esempio nell’ermetismo degli gnostici o dei primi cristiani, distrutto con l’avvento

Di Costantino che attraverso il concilio di Nicea confuse teologia con filosofia, soffocò quest’ultima

Privandola della sua primitiva e più genuina essenza.

Fortunatamente non sono mancati sapienti che hanno preservato attraverso le epoche l’antica fiamma

Facendola pervenire quasi integra fino a noi.

E’ però vero che quasi tutti i testi pervenuti fino a noi, ovvero tutti quei testi che sono scampati

Alle varie inquisizioni, e caccie all’eresie che hanno caratterizzato la storia della Chiesa Cattolica, alle manie

E soprattutto alle paure dei potenti che cercavano di occultare ai più i saggi insegnamenti, per tenere la

Popolazione addormentata nell’ignoranza ,sono quasi tutti di origine greca per quanto riguarda i testi

attribuiti ad Ermete o dir si voglia Thot,.

Quindi nei secoli coloro i quali hanno contribuito alla

Salvaguardia e all’ampliamento delle dottrine ermetiche,

oltre a lavorare nell’ombra hanno dovuto occultare gli insegnamenti

dei saggi sotto forma di allegorie, miti, simboli, o formule alchemiche,

che nel contesto in cui si svilupparono( siamo intorno al 1300 1400 per l’alchimia),

per preservarli dai roghi inquisitori e per preservare la propria vita, anche a costo di farsi

passare per cialtroni o mistificatori.  (Le labbra della saggezza sono solo aperte alle orecchie della comprensione)

E fù così che ancora oggi persone come il grande Paracelso vengono tacciati da ciarlatani e squallidi

Millantatori di trasformazioni miracolose di metalli vili in metalli preziosi, o di elisir di lunga vita, di pietre

Filosofali, venendo così ricordati con marginalità e derisione agli occhi dei tanti profani di oggi.

Così nella segretezza, gli insegnamenti ermetici sono confluiti nei secoli nelle società segrete,

dove diverse tradizioni oggi trovano il loro trade union in attesa di un nuovo rinascimento dell’Arte, e

dell’animo umano. Dai templari venuti in contatto con gli insegnamenti in oriente, ai Rosa Croce,

alla massoneria che oltre alla scuola dei maestri massoni o liberi muratori intesa come arte contenitiva di

reminiscenze legate ai  teoremi pitagorici e alla geometria sacra e legati agli antichi misteri eleusini

dionisiaci  , dei quali tutt’ora sopravvivono alcuni insegnamenti, simboli e allegorie legate al ermetismo  

soprattutto negli alti gradi di perfezionamento del rito Scozzese Antico ed Accettato, o in quello di

di York o dell’arco Reale, e nel Primitivo Rito di Memphis e Misraim, o nella fratellanza di Miriam dove sotto

gli insegnamenti di Kremmerz  alcuni insegnamenti dell’Ordine Egizi sono confluiti insieme agli Arcana

Arcanorum Napoletani   legati ad  altri insegnamenti ermetici ed esoterici legati allo studio dei tarocchi, 

che secondo molti racchiudono l’originale libro di Thot egizio, e non la versione Ellenizzata giunta integra

sino a noi.

Differente natura e Utilità sono invece confluiti in altre società come l’Ordo templi Orientis, l’Ordine

Ermetico della Golden Dawn o nel Rosacrucian Order of Alpha and Omega o nella A.A. Anche se in tutte

queste scuole, attraverso il loro minimo comun denominatore nei panni del gran Ierofante Aleyster Crowley

che oltre ad aver riunito i principi esoterici di differenti matrici, da quella cabalistico ebraica a quella

gnostico cristiana della scuola primordiale, dove ritroviamo anche principi legati ai Sufi e agli Hasshasin per

giungere alla matrice egizia. Tutti questi magisteri sono sapientemente raccolti in the Equinox l’opera che a

nostro parere insieme a Liber av Legis e il mazzo di tarocchi ricostruito secondo il primordiale

insegnamento  Egizio ad opera del  Crowley consacra le basi sia per la scuola di Thelema e per ogni

operatore delle arti occulte.

Chiudiamo questa digressione per concludere con l’enunciazione dei sette principi ermetici che più avanti

avremo modo di esporre in dettaglio dedicandogli un apposito paragrafo del nostro manoscritto virtuale

che sta prendendo forma in queste pagine per trasmettere l’inprinting principale sia per chi si sta

avvicinando adesso a questa grandiosa scuola di vita, sia per chi già padrone di tali materie,  di Libero
Pensiero in Libera Vita in Libero Amore,

Sotto la Volontà di Ogni Operatore.

I principi dell’Ermetismo sono Sette. Colui che ne ha conoscenza possiede la chiave Magica, con la quale si

aprono tutte le porte del tempio.

Su questi sette fondamenti si basa tutta la filosofia Ermetica.

1-      Il principio del Mentalismo.

2-      Il principio della corrispondenza

3-      Il principio delle vibrazioni

4-      Il principio della polarità

5-      Il principio del ritmo

6-      Il principio di causa-effetto

7-      Il principio del genere.

Attraverso la conoscenza e lo studio di questi principi è possibile operare trasmutazioni come quelle narrate dal Paracelso, ma attenzione ricordate sempre che La vera trasmutazione ermetica è un arte mentale.

Con ciò si rende onore al principio che la grande opera di dominio sul proprio ambiente è eseguita grazie alla forza mentale quindi può esser influenzata solo dalla mentalità. E’ questa la spiegazione di quei tanti fenomeni che negli ultimi decenni hanno suscitato tanto scalpore e attratto tante persone pur venendo chiamati con nomi diversi.

Al di là di ogni scuola o dottrina rimane inalterato nel tempo il principio della sostanza mentale dell’universo, per tanto la trasmutazione mentale deve cambiarne stati e fenomeni e la mente resta la sovrana incontrastata di ogni suo manifestazione.

Comprendete questo, e i miraggi e i prodigi non vi sembreranno più tali..^.
                                           


mercoledì 22 maggio 2013

La Grande Opera Meditazioni X - XI - XII

                                                       

 
 
MEDITAZIONE X


Lilium Artis. Quintessenza o Elixir Perfetto

Alberto Magno, arcivescovo di Ratisbona, ha detto:

« Qui sono nascosti tesori inestimabili e nessuno che Dio non voglia li può scoprire ».

Risplendi nella Gloria, Discepolo mio.

Ti ho condotto sino al X° grado. Sulla vera Via, hai appreso a purificare i tuoi

concetti e ad affinare il tuo pensare. L’uccello d’Hermes s’è ora trasformato in

Pellicano e, a momenti, quel velo che occulta l’ASSOLUTO ti si toglierà davanti.

Ora ti trovi come l’Uomo Primordiale, nel Pardes, alla presenza dei due alberi: quello

della Vita e quello della Scienza.

Il primo è la via iniziatica della contemplazione, èl’anagogia, l’enstasi. L’altro è la

via del ragionamento, dell’obiezione e del dubbio, la strada dei sofisti.

Scegli quello da cui vuoi raccogliere frutta e bada, l’errore è fatale.

E’ qui che la via presenta un grande pericolo, ma sappi, per illuminarti nella tua

scelta, che tutto quello che la scienza ci insegna grazie a migliaia di volumi, puo

acquisirlo in qualche secondo grazie all’illuminazione interiore: ti sarà possibile in

quanto il tuo spirito, nella contemplazione dell’ASSOLUTO, afferra la chiave

dell’armonia Universale.

Questa chiave i libri non te la daranno mai!

Invano ti affannerai a leggere tutto quello cbe i maestri hanno scritto sull’arte nostra,

se non lo possiedi già; niente di quel linguaggio ti sarà comprensibile.

Saprai trionfare sulla sottile prova del dubbio? Stai in guardia! In questa partita tutto

il tuo avvenire eterno è impegnato. Se soccombi, mai potrai vederne lo splendore;

ricordati cbe l’occasione di essere iniziato è, nella vita, unica. Se la lasci passare, non

ti si ripresenterà mai più.

Chiedi Luce alla stessa Luce, non c’è altro modo per ottenerla.

«Lavate l’ottone e strappate i vostri libri, così che i vostri cuori non siano lacerati

dalla paura e dall’irrequietezza», scriveva il saggio Morieno.

Non è che i libri manchino, anzi, forse, sono anche troppo numerosi, ma è l’energia e

la volontà che sovente mancano per fare la Pietra.

La Grande Opera è scritta ovunque, esposta agli sguardi più indiscreti; così

chiaramente espressa che è possibile attuarla senza venir meno al segreto degli

Adepti.

Puoi leggerla sul portale destro di Notre-Dame de Paris, sulla Torre di Saint-Jacques

la Boucherie.

Io l’ho trovata istoriata isagogicamente sulle vetrate del coro della Maddalena, a

Troyes, e scolpita nel Palazzo dell’alchimista Jacques Coeur, a Bourges.

« Lavate l’ottone e strappate i vostri libri! ».

Si, Discepolo mio, l’Opera nella sua interezza è là.

Conquista l’Urim e il Thummin. Cogli il frutto dello gnostico albero d’Edot. Il

gioiello è nel loto. Ricordalo, e l’Universo è tuo.


                                       

 

MEDITAZIONE XI


Moltiplicazione

Disse Bernardo il Trevisano: «Talvolta, il Mercurio dei Filosofi si sublima in un

corpo risplendente e coagulato ».

Se hai esercitato potentemente e quotidianamente, secondo le norme che ti ho

insegnato, la tua Volontà, potrai già cogliere, Discepolo mio, i frutti del Magistero.

La diatesi dell’animo tuo e del tuo spirito t’indicherà in modo manifesto questo

risultato.

Quando tutte le circostanze della tua vita cominceranno a concatenarsi secondo la

trama dei tuoi desideri, quando le difficoltà si appianeranno miracolosamente davanti

a te, quando vedrai tutte le volontà piegarsi davanti alla tua Volontà, quando vedrai i

tuoi nemici concorrere incosciamente alla realizzazione dei tuoi progetti e del tuo

destino, avrai allora la conferma e la certezza d’essere molto innanzi nella Via.

Ti dirò l’ultima operazione della Filosofia Ermetica, riservata solo a coloro che sono

pervenuti all’apogeo della Sapienza; confido nella tua prudenza e nella tua perfezione.

Le forze che hai acquisito sussistono in te allo stato latente, come un tesoro nascosto.

E’ la Pietra nel suo splendore che hai ottenuto, grazie al Mercurio, al Fuoco e

all’Elixir.

Per porre in atto queste segrete possibilità non resta che praticare e conoscere la

moltiplicazione dei Saggi.

Quando i tuoi fratelli con i cuori fortemente contriti e le anime sublimate saranno

riuniti in assemblea per la preghiera, tu, stando in mezzo a loro, valuterai l’atmosfera

sottile satura di benevoli intenzioni e di ardenti volontà, ti impadronirai con astuzia

ed energia di queste sparse irradiazioni, le riunirai in un’unica corrente che dirigerai a

tuo piacimento e grazie alla quale vincolerai il tuo voto, formulato in un modo così

speciale.

Così facendo, innalzerai fra la Terra ed il Cielo, impregnata dalla tua potenza

volitiva, una specie di colonna sottile che si animerà di un violento moto rotatorio

producente il rumore di un torrente o d’un impetuoso vento che, a volte, potrà

divenire visibile, infiammandosi all’improssivo di una luce scintillante.

Vedrai allora, per tuo mezzo, compiersi grandi cose, senza che gli uomini possano

sospettare lo splendore dell’anima tua.

Sarai, figlio mio, nell’oscurità, uno degli eletti, uno di quelli che sanno!

Eccoti dunque chiamato, nel tuo secolo, a continuare la Tradizione di quei Maestri

illustri che ti hanno preceduto nell’Assoluto.

Vedrai, Discepolo mio, i Geber, i Raimondo Lullo, vedrai Arnaldo da Villanova e

Morieno, e Artefio, e Schelomoh e Maria la Profetessa, che ti contempleranno nella

loro Gloria.

Possiedi, ormai, i loro segreti, l’arcano supremo che essi, preziosamente, hanno

nascosto agli sguardi indiscreti della folla dei profani.

Sii dunque degno di questi magnifici, di questi Superbi.

Che possano essi salutare il tuo ingresso nell’Assoluto e che mai ti rigettino, come

traditore e spergiuro, nelle tenebre esterne.

                                                  


 
MEDITAZIONE XII


Maggiorazione o Proiezione

Ha detto Ermete Trismegisto: «Venite Figli dei Saggi cantiamo insieme. Facciamo

manifesta la nostra gioia con grida d’allegria. La morte è superata. Nostro Figlio

regna ed è rivestito e adornato dalla sua porpora

Osanna! Discepolo mio. Sei giunto all’ultimo giro della Ruota; hai salito l’ultimo

grado della scala di perfezione.

Rivesti la Pietra con il suo mantello reale. Esulta, rubificati.

Eccoti investito di uno splendido potere. Sei nell’anagogia, nel Pardes. A tuo

piacimento, puoi entrare nell’en-stasi, inondare i tuoi occhi di Celeste luce, astratti,

lontano da qui, nella contemulazione dell’ASSOLUTO.

I misteri si svelano ai tuoi occhi, non serbano più il loro geloso segreto. La tua

potenza è illimitata.

Raggiunto il sommo grado del cammino della perfezione, tutte le tue possibilità e

modalità sottili, sono interamente integrate nel tuo animo.

Il tuo vivere si sorreggerà su sè medesimo giacchè, ormai, sei giunto alla sorgente

stessa della Vita.

Per te, ora, non esisteranno più nè distanze, nè ostacoli; comanderai alla Natura e agli

Elementi; vedrai i mutamenti futuri e leggerai nelle coscienze.

Avrai ricostituito così lo stato edenico primordiale. Questa esistenza superiore sarà

per te immortalità, ove sussisterai, immoto ma pur mobilissimo.

Discepolo mio, questa non è altro che la Resurrezione del Re di Gloria che ti viene

incontro splendente della sua Luce. Ricordati dei Maestri. Essi hanno compiuto la

trasmutazione del Mercurio il giorno di Pasqua al suono delle campane e degli allegri

canti d’Alleluia.

Sii anche tu raggiunto da questo dono divino che in questo fausto giorno ti viene

fatto.

E’ il vero carbonchio, il vetriolo rubificato, il balsamo di vita triangolare, il

balsamum perfectum che ti offre la mano del Dio Eterno; è la rosa del mattino, la

quintessenza nobilmente distillata, il pesce senz’ossa che nuota nel mare Filosofico,

tutto ciò che gli Alchimisti chiamavano con una sola parola: l’Universale.

Eccoti ora divenuto Aquila dallo sguardo fisso nel Sole. Ho compiuto la mia

promessa e ti ho condotto per mano sino alla soglia dell’Assoluto.

Se qualche frutto hai tratto dalla lettura di queste pagine, ringrazia il Signore e,

quando sarai entrato nella Gloria, accorda, Discepolo mio, qualche pensiero a colui

che t’ha indicato la Vera Via, quella che non inganna:

LA VIA REGALE DELL’ASSOLUTO.

I - L’ASSOLUTO E’ LA SINTESI DELLA PERFEZIONE UNIVERSALE.

II - L’ESSERE CHE POSSIEDE IN SE IL SENTIMENTO DELLA PERFEZIONE

E’ SULLA VIA DELL’ASSOLUTO.

III - L’ESSERE CHE HA INTRODOTTO IN SE UN ELEMENTO DI

PERFEZIONE, HA CAMMINATO SULLA VIA DELL’ASSOLUTO.

IV - LA VIA DELL’ASSOLUTO CONDUCE AL RIASSORBIMENTO NELLA

CAUSA PRIMA.

V - LA CAUSA PRIMA E’ IDENTICA ALL’ASSOLUTO.

VI - LA CAUSA PRIMA E’ UNA, INFINITA, ETER NA.

VII - L’ESSERE CHE IN SE HA ESALTATO LE TRE NOZIONI D’UNITA’,

D’INFINITA’ E D’ETERNITA’ FINO AD ASSIMILARLE ESCLUDENDO OGNI

ALTRA COSA SI E’ ASSORBITO, INTEGRATO, ANNIENTATO NELLA

CAUSA PRIMA; HA REALIZZATO LA SUPREMA PERFEZIONE; HA

PERCORSO LA VIA DELL’ASSOLUTO.

VIII - L’INFLUENZA RECIPROCA DEL MOVIMENTO SULLA IMMOBILITA’

E DELLA IMMOBILITA’ SUL MOVIMENTO SI MANIFESTA IN TUTTE LE

COSE PERCETTIBILI.

IX - IL MOVIMENTO E’ PERFEZIONE, L’IMMOBILITA’ E’ PERFEZIONE.

X - LA CAUSA PRIMA, IMMUTABILE, E’ L’UNIVERSALE MOTORE. E’,

INSIEME, MOVIMENTO E IMMOBILITA’.

XI - LA DISTRUZIONE, NELL’ESSERE, DI QUESTO DUALISMO, IL RIGETTO

DI QUESTO BINARIO, OPERATO DALLA UNIONE DI QUESTI DUE

PRINCIPI, CONDUCE ALLA PERFEZIONE NELL’IMITAZIONE DELL’UNITA’

DELLA CAUSA PRIMA.

XII - LA CAUSA PRIMA POSSIEDE L’ESISTENZA PURA.

XIII - TUTTO CIO’ CHE SI ALLONTANA DALLA CAUSA PRIMA TENDE,

ATTRAVERSO GRADI SUCCESSIVI, AL NON-ESSERE.

XIV - QUELLO CHE NON TENDE ALLA PURA ESISTENZA NON E’ NELLA

VIA DELL’ASSOLUTO.

XV - OGNI COSA HA, NELL’ASSOLUTO, IL SUO PERFETTO ARCHETIPO.

XVI - LA INTEGRAZIONE DI OGNI COSA ALLA PURA FORMA DEL SUO

ARCHETIPO COSTITUISCE LA REDENZIONE UNIVERSALE.

XVII - CERCARE IL REDENTORE UNIVERSALE EQUIVALE A CAMMINARE

NELLA VIA DELL’ASSOLUTO. E’ LAVORARE EFFICACEMENTE ALLA

GRANDE OPERA.

XVIII - LE CHIAVI DELL’ASSOLUTO SONO SCRITTE NEI NUMERI,

POICHE’ QUESTI RIFLETTONO L’ECONOMIA DELLA CAUSA PRIMA E DEL

PIANO DELLA PURA ESISTENZA.

XIX - MA LA VIA DELL’ASSOLUTO NON E’ NEI NUMERI POICHE’

L’INFINITO NON E’ NE’ LA SOMMA NE’ IL LIMITE DEI NUMERI.

XX - PRIMA DELLA PENETRAZIONE DELL’INFINITO E’ NECESSARIO

AVER EFFETTUATO LA RIDUZIONE DI TUTTI I NUMERI ALLA UNITA’.

XXI - POICHE’ UNITA’ ED INFINITO NON SONO CHE I NOMI DI UNA

UNICA E STESSA COSA; LA VIA DELL’ASSOLUTO PIU’ CHE UNA VERA

PROGRESSIONE E’ UNA ASCESA. E’ IN CIO’ CHE STA LA GRANDE OPERA

CHE I FILOSOFI HANNO INSEGNATO.

Tale è, o mio Discepolo, tutto il Magistero. Comprendi e trova la ventiduesima

chiave, il Tau Misterioso che non si scrive.

Ricorda: non vi è che una sola opera; vi sono due lavori, tre regimi, quattro

operazioni, sette gradi in ciascuno dei regimi e dodici case celesti nelle quali si compiono

le quattro operazioni.

Così è stabilita la formula della Pietra:

Poni per un anno e sette giorni i quattro elementi, o Thou-va-Bohou, chiusi

nell’Athanor sotto l’azione calamitante del Ruach Elohim.

Quando conoscerai il diametro spagirico, potrai compiere la quadratura del Cerchio

Filosofico. Contempla l’Unità e il suo logaritmo, l’infinito ed il suo logaritmo, lo zero

ed il suo logaritmo e, possiederai la Chiave dell’Universo.

Eccoti fornito, Discepolo mio, del viatico della Scienza suprema.

Dai Maestri hai ricevuto l’imposizione delle mani.

Rivestito ora da questa unzione sacerdotale, puoi rientrare nel mondo brumoso e triste

dei tuoi precedenti giorni. Bisogna che ti mischi di nuovo nella folla degli uomini e

che il tuo orecchio intenda, come prima, le volgarità, i luoghi comuni, le blasfemità.

Senz’altro l’amarezza di questa singolare prova ti recherà tristezza, ma ti sarà agevole

trionfare, poiché sei lo ierocophoro dell’antica Sapienza. Porti nel cuore un tesoro che

deve consolarti da ogni dolore terrestre, una luce che illumina eternamente la tua vita.

La tua missione ti pone sopra tutti gli altri uomini e la tua felicità è incomparabile,

perché per te si avverano le parole di Ermete: « Ciò che è occulto e nascosto diverrà

manifesto ».

Nessuna angoscia potrà mai colpire colui che ha ricevuto l’insegnamento della Via

dell’ASSOLUTO!

Ascolta San Paolo che ti annuncia il grande Arcano:

Patres nostri omnes biberunt de spirituali, consequente eos, petra:

PETRA autem erat CHRISTUS.

(I Cor., X., 4)

Tratto da La Grande Opera Grillot de Givrì.

Concludiamo qui questa serie di meditazioni tratte appunto dall'opera di cui sopra. Attraverso tutte le meditazioni pubblicate, abbiamo ripercorso le fasi principali del procedimento alchemico, nel quale la fucina l'alchimista e l'elisir o pietra filosofale finale è sempre il medesimo operatore, attraverso la quale si può acquisire la completa coscienza del nostro Io superiore. Infatti dopo aver lavorato interiormente sui sentimenti e imparato ad armonizzare gli opposti, l'iniziato potrà procedere nei primi passi della propria Grande Opera, tenendo sempre a mente, che ciascuno dovrà trovare da solo il suo ritmo di lavoro, i suoi tempi e metodi, valendo questo anche per quello che molti chiamano magia, nell'ambito delle formule magiche o di parole cabalistiche sussurrate all'orecchio, o magari vergate su antichi testi rammentando ancora, che tali nozioni anche se vere per un altro operatore magari non sono adatte per tutti. In poche parole quello che voglio far capire soprattutto coloro i quali ancora non abbiano dimestichezza nelle scienze occulte, che ciascun adepto, iniziato, operatore, alchimista, o dir si voglia cercatore, deve proseguire nel proprio percorso percorrendo le strade che per lui sono più adatte, avendo il riferimento di quelli che prima di lui hanno percorso gli oscuri e raggianti sentieri della sapienza; ma procedendo con il proprio passo e cadenza, ricordando sempre che non vi sono insegnamenti, e non vi sono conoscenze, che già non risiedono dentro ciascuno di voi. Il bravo maestro è infatti colui che mette l'alievo sulla giusta strada, ma lo lascia libero di percorrerla nei tempi e modi a lui congeniali. Si accede allo studio dell'esoterismo per molteplici ragioni, c'è chi vi approda per curiosità, chi per cercare risposte, chi invece solo per sete di avidità e potere in cerca di scorciatoie rivolge lo sguardo all'occulta via, ma lasciatemi dire con estrema certezza una cosa, solo per Vera vocazione si procede in essa, e solo per Vera e Ferma Volontà si giunge alla fine. Questo non significa che tutti coloro che sono, saranno ed erano riusciti sono uomini o donne buoni o puri, assolutamente, sicuramente vi giungono, giungeranno e sono giunti anche persone non buone, o comunque mosse da quello che molti di voi chiamerebbero egoismo o pura avidità, ma tutte queste persone, in comune hanno queste due cose, Vocazione, e dedizione nell'espressione della propria Volontà. Più avanti avremo modo di addentrarci meglio in questi argomenti analizzando anche la via della mano destra e quella della mano sinistra, il reale significato che in esoterismo ha il termine Volontà O meglio THELEMA. Per adesso ci limitiamo ad augurare a tutti i nostri lettori buon Lavoro, per la Propria Grande Opera, abbracciando e baciando Tre volte  tutti i F.^. e le S.^. che ci seguono ovunque loro siano. Amore - Luce Luce - Amore a Tutti.^.


                                        

lunedì 20 maggio 2013

La Grande Opera Meditazioni VII-VIII-IX

                                                  


 
 
 
MEDITAZIONE VII
Sublimazione, Distillazione

Ha detto Nicolas Flamel: «Questa operazione è un vero labirinto, mille vie ti si

presentano nel medesime istante, così che devi andare all’altro capo procedendo per

la direzione contraria a quella iniziale ».

L’afflizione è il seme menstruo della perfezione dei Saggi; è il Leone Verde dei

Filosofi, l’acqua Pontica che non bagna le mani, l’acetum acerrimum, o aceto molto

aspro grazie al quale si estrae la testa del Corvo, il vero Latte d Vergine, l’Elisir di

moltiplicazione.

Devi far convergere verso lo scopo supremo ciascuna circostanza della tua vita, ma

principalmente le pene e sofferenze quotidiane: te ne verrà molto, poiché « i discepoli

dei Sapienti non trovano riposo in questo mondo » diceva Rabbi Issachar Bàer.

Ti conviene trarre da tutto ciò partito, ed ottener l’acqua regale che corroderà tutte le

impurità.

Saper estrarre dalle difficoltà stesse della vita un fermento di perfezione e saperne

trarre altrettanta forza nel piano sottile è l’alchimia più grande, contro di essa nulla

potrà prevalere; è il magnifico imbiancamento, l’aurun de stercore di Virgilio, il

morbus quilibet purgatorium di Paracelso.

Non mormorare e non inveire se uno dei tuoi progetti non verrà coronato da successo.

Poiché non tarderai a capire che era necessario che avvenisse così e non diversamente

e che le momentanee delusioni saranno per te foriere di vantaggi inaspettati.

Geber insegna che, per l’alchimista, è quasi obbligatorio errare molte volte.

Accontentati dunque, nell’avversità, di pensare, senza inasprirti, che la tua vista

intellettuale si trovava in quel momento offuscata e che la via dalla quale sei stato

rigettato e che credevi eccellente non lo era affatto. Acquisirai ben presto la certezza

di ciò e riconoscerai ovunque l’amorevole concatenazione degli effetti e delle cause.

Guardati dall’invidiare i trionfatori del giorno e dell’ora. Li sentirai beffarsi,

Discepolo mio, della tua ascesi e disprezzare i tuoi sforzi.

« Noi non preghiamo — dicono i vanitosi — non preghiamo affatto e nonostante ciò i

nostri affari prosperano! Noi bestemmiamo Dio, e Dio non paralizza la nostra

lingua».

Ma cosa prova questo? Soltanto che il Padre Celeste è buono e che essi sono malvagi;

niente di più.

Tu, Discepolo mio, prosegui il tuo andare sulla Via con perseveranza. Non ti

stancare; gli stessi Maestri hanno ricominciato l’opera più volte.

Ma sappi comprendere che nessun insegnamento esoterico o exoterico potrebbe

rimpiazzare la lenta assimilazione della dottrina alchemica, prodotta da un approfondito

e coscienzioso studio dei testi dei Maestri.

Solo dopo lunghi anni inizierà a spuntare per te la Luce.

Allora, in quei testi in cui il profano non vede altro che oggetto di scherno, tu

scoprirai sottili rapporti, punti di riferimento che ti guideranno nell’oscurità della Via.

L’Alchimia non è cosa di un giorno, ma l’opera di una vita intera; essa fa corpo unico

con l’esistenza dell’Adepto. Il possesso della Grande Opera è il coronamento della

Vita. Non l’otterrai che una volta, così come non vivrai che una sola volta su questo

mondo. Raggiungere l’Assoluto a venti o trent’anni è illusorio; a queste età sei solamente

sulla Via e non puoi abbandonarla senza perdere, allo stesso tempo, la

speranza di mai più rientrarvi.

E’ solo progressivamente che scoprirai la verità nelle parole dei maestri; non credere

di essere al termine del viaggio prima di aver percorso il cammino necessario per

arrivarvi. Se sei appena un poco avanzato nella Via ti renderai conto che è

impossibile parlare più chiaramente di cosi.

Ma più tardi, se non avrai cessato di lavorare secondo le prescrizioni dei maestri, le

parole ora oscure e incomprensibili ti saranno più chiare e luminose.

Allora sorriderai, riconoscendo la semplicità delle nozioni che ti apparivano così

astruse quando eri solo un profano e riconoscerai che non vi può essere spiegazione

che si possa sostituire all’investigazione personale, indispensabile a preparare il tuo

spirito a ricevere il seme del Vero.

In questo senso va interpretato il detto: «nessuno puo essere iniziato se non da se

stesso ».

                                                         

 
MEDITAZIONE VIII
Coagulazione, Cambiamento dei Colori, Caput Corvi

Il Beato Raimondo Lullo disse: « Così avrai un tesoro perpetuo che potrai aumentare

indefinitamente e con il quale compirai l’opera fino all’infinito ».

Ecco la grande pagina mistica, vietata e inintelligibile a chi non è totalmente

distaccato dall’affanno delle contingenze e dal fracasso delle opinioni umane.

Hai liberato il tuo animo da tutte le sensazioni di squilibrio che potevano turbare la

tua serenità sottile?

Sei sufficientemente pronto ad agire nel sottile?

Esercitati, raccogli le tue possibilità psichiche e spirituali. Coagulale, dà corpo a

ciascuno dei tuoi pensieri. Consolidali precisandoli con cura e concretizzali nel tuo

spirito.

Essi sono numerosi, ma ti sfuggono perché non sai come governarli.

Procura di non perderne uno solo, di non diluire questa preziosa potenza, di non

disperderla su nozioni inutili.

Individua, al contrario, quei pensieri, sui quali vuoi fissare la tua attenzione, elimina e

scaccia tutti gli altri. Riunisci poi in un fascio i pensieri volontariamente emessi e

consacrali proferendoli verbalmente con energia e volontà: compirai così grandi cose.

Arnaldo da Villanova definisce tale procedere: l’Angolo dell’Opera.

Raccogli dunque con attenzione l’acqua Pelidor che è di un verde nascente. Trasmuta

le Acque Morte in Acque Vive. Prepara la resurrezione dell’uccello di Ermete.

A questo punto, è necessaria la massima purificazione del Cuore, delle intenzioni e

della volizione, così è. Che tutt si orienti verso il Bene.

Attento, Discepolo mio, poiché corri, in questa fase dell’Opera, un grande pericolo.

Tutte le malvagie volontà da te emesse, contro di te si volgeranno. Non tentare

evitare gli ostacoli col proferire la formula di maledizione contro coloro per mezzo

dei quali esse ti raggiungeranno.

Non è per la vendetta che il potere ti è dato. Non fuorviarti: è la Via Regale, la Via

dell’ASSOLUTO che tu persegui, non quella delle Tenebre.

Folgora lo schiudersi di malvagi pensieri nella tua mente turbata. Non scendere a

patti con il maledetto. Respingi decisamente le consumazioni infernali e le morbose

cogitazioni.

Quello che cerchi con tanta avidità, è il Solfo dei Filosofi, quel Solfo che ogni corpo

illumina, essendo e gli stesso luce e tintura; abbi timore di incontrare, al suo posto

l’Asmodeo che sedusse Aischa.

Ma ti ho detto, Discepolo mio, che non posso disvelare l’insieme degli Arcani

Ermetici… Basta illuminarti la via che conduce a tali Arcani misteri. E’ con la tua

intelligenza e con la tua volontà che perfezionerai, con l’aiuto di Dio, l’Opera.

                                                       

 
MEDITAZIONE IX
Fissazione

Jehan de Meung, nel suo Specchio d’Alchimia, disse:

« La nostra Scienza è una scienza corporea data da un solo ed unico composto

semplice ».

Unica, in effetti, è la modalità per la quale si ricerca e si conquista l’Assoluto.

Colui che s’incammina verso la vera Perfezione si eleva al di sopra della natura: solo

chi è sopra alla natura può comandare ad essa.

E’ così che potrai fare miracoli e trasmutar metalli e gemme.

Hai compreso, Discepolo mio, la sottile difficoltà dell’Opera?

Non otterrai la Pietra che quando sarai perfetto. Ma non sarai mai perfetto fintanto

che ricercherai la pietra per ricchezza e avidità. Quando l’avrai realizzata, la perfezione

da te raggiunta ti spingerà ad un supremo ed assoluto disprezzo per i vantaggi

materiali che essa ti potrà offrire.

Quando avrai raggiunto l’enstasi, potrai renderti invisibile, evocare i morti e, in un

istante, superare le più grandi distanze. Vivrai una vita sovraumana, avente in se

stessa la propria alimentazione e sussistenza, sì che non sarai toccato nè da bisogni nè

da desideri.

I profani coltivano strani sofismi: «Se possedete la pietra, sarete enormemente ricchi

— essi dicono — esulterete di gioia ».

Altri, senza fede nelle loro anime e senza purità nei loro cuori, hanno aperto i libri

degli alchimisti; hanno manipolato sostanze, soffiato negli athanor, calcinato i misti e

non hanno capito — i poveretti — che prima di osar entrare nel laboratorio occorre

aver fatto una lunga sosta nell’oratorio.

Davanti al fatale insuccesso, gonfi di vanità e tracotanza, non hanno esitato a

dichiarare ingannevole ed illusoria la parola dei maestri, invece di riconoscere

d’essersi sbagliati. Ignora le scurrilità e la dabbenaggine di questi censori da

strapazzo, ignoranti e vacui.

Canzonano gli Alchimisti che son morti in stato d’indigenza e sono stati dimenticati.

Sappi, Discepolo mio, che quando possiederai la pietra, disdegnerai di fare l’oro

fisico. Poiché tu sarai un Santo e comanderai agli elementi.

Che emozione ti potranno ancora date, quando sarai giunto alla soglia dell’infinito e

ti perderai nella contemplazione dell’ASSOLUTO, le ricchezze materiali? Come

potresti essere perfetto se non avessi estinto in te ogni desiderio umano, ogni

necessità vitale?

E’ per questo che Grosparmy afferma che « non si ha ricordo di un avaro che abbia

posseduto la Pietra ».

La pratica della Pietra e il desiderio dell’oro sono inconciliabili. Iniziare la Grande

Opera con l’idea di arricchirsi economicamente equivale ad entrare a ritroso nella Via

dell’ASSOLUTO.

In tal modo obbediresti ad un istinto malvagio, mentre in te non se ne devono trovare.

Come potrai comandare alla natura se, prima di iniziare, non avrai saputo comandare

a te stesso?

Ma ciò non significa che un giorno, per motivi superiori, non debba tentare l’opera

sul piano fisico e possa trasmutare materialmente i vili metalli in oro. Vari Adepti,

come Flamel, Saunier, Zaccaria ed altri, l’hanno fatto.

Ma rammentati che un altro, e non tu, userà le ricchezze così prodotte e profuse dal

tuo Athanor. Questo essere, dotato di una vita ardente e selvaggia, brillante e

impetuoso, crudele e senza anima come l’animale delle foreste, seminerà ovunque

disordine e terrore, spavento e sfortuna, sino al giorno in cui soccomberà sotto gli

invisibili colpi di uno dei tuoi fratelli, in Sapienza, che avrà riconosciuto in lui

l’incarnazone del maledetto.
Tratto da La Grande Opera Grillot De Givrì