sabato 31 agosto 2013

De Magica Arte (Introduzione)

De Magica Arte (Introduzione)


La Luce della Luna sarà come la luce del Sole, e la Luce del Sole sarà sette volte più luminosa di adesso.

 
                                                         

 Per parlare di Magia, bisogna prima di tutto parlare di Magia sessuale. Ora, diranno con tutta probabilità alcuni, la questione è quella di sapere se esiste davvero la magia. A questa domanda, tuttavia, non rispondiamo o, meglio, la consideriamo risolta; risolta nel modo che segue: riguardo la magia, così come per altre cose del resto, due categorie di persone si offrono all’osservazione:

 

A. – Quelli che negano a priori, alzano le spalle e, sicuri di essere sicuri che sono sicuri, tirano dritto gettando su quelli che ammettono o soltanto sono possibilisti degli sguardi carichi della stessa commiserazione che un Creso potrebbe provare nei confronti di un singolo quattrino. Costoro, che siano o non siano tartufati di diplomi o lardellati di cultura (e se ne trovano sia tra gli ignoranti che tra i colti) hanno in comune la facoltà di giudicare senza appello in virtù di capacità mentali ed intellettuali che presumono di possedere in misura considerevole.

 

Si può spiegare a questa gente che la loro facoltà di giudizio non deriva per nulla dalla riflessione logica ma solo, al contrario, sia da “acquisizioni mnemoniche”, nozioni raccolte al “datemi quella” di letture o conversazioni registrate senza esame né controllo; sia dalla coincidenza di associazioni di parole o di idee, di concatenazioni e sconcatenazioni, reazioni, scivolate, grippate e automatismi dell’intelletto? No, certamente no, nulla di ciò riuscirebbe a penetrare nei loro bastioni di certezze sclerotizzate. Questi categorici, come quasi sempre succede ai categorici, sono dei fissati. Questi arroganti sono delle mummie orrendamente strette dalle bende di un sapere con cui non ci si deve vestire o spogliare ma nutrirsi per vivere …

Lasciamo quindi senza rimpianti questi negazionisti alle loro negazioni e al loro stesso nulla. Si considerano uomini ma sono soltanto degli automi. Non pensano né sarebbero in grado di farlo. Essi ripetono. Proprio come i gira-dischi!

 

B. – Quelli che si sono posti la domanda in buona fede, che l’hanno studiata con altrettanta buona fede e che, anziché decretare che non c’è nulla dietro il palcoscenico, l’hanno alzato ed hanno scoperto che qualcosa c’è. Bacone, per esempio, Dante Alighieri, Goethe, Joseph de Maistre, Novalis, Ballanche, Balzac, Victor Hugo o Pasteur che disse: “La magia è il retroscena che sta dietro le cose e, senza di essa, non saremmo in grado di spiegare alcunchè”.Non citeremo, beninteso, né Maometto, né Mosè né lo stesso Nazzareno. Quest’ultimi non avevano del resto oltrepassato l’ambito della religione, cioè un livello molto primitivo dell’evoluzione umana e non potrebbero avere delle competenze e un’autorità paragonabili a quelle di un fattorino o di un farmacista dei nostri tempi né, soprattutto, di un professore di Facoltà come Lévy-Bruhl… (La Mentalità Primitiva).

 

Dovremo però convenirne, noi lo speriamo del resto: la compagnia di qualche primitivo che citeremo non dovrebbe essere poi così cattiva, a prima vista. In ogni modo, cercheremo di non accontentarcene …

                                                                 

 


L'epoca in cui viviamo oggi, dominata dal pensiero occidentale materialista e individualista, in India è chiamata Kali

Yuga ed è l'ultima Era delle quattro previste dalla tradizione indù. L’eros è la via che più si addice

all'uomo che vive in quest'epoca che non è quella del puro distacco, bensì quella della conoscenza, del

risveglio, del dominio delle energie segrete racchiuse nel corpo. La magia sessuale  è proprio quell’insieme di discipline adatte per l'essere umano che vive nel Kali-Yuga, strettamente connesso con il corpo, che non può prescindere da esso.

Ogni pratica sessuale, infatti, non ha come fine quello di rinunciare al mondo, bensì quello di sentirlo con pienezza e

integrità. Per troppi secoli la vita dello spirito e quella ordinaria sono state tenute ingiustamente separate. La corretta consapevolezza, su ogni aspetto della magia e della sessualità,

pone fine a questa dicotomia. Il cammino magico richiede forza e una personalità integra, ottenuta con

costanti e attente pratiche preliminari.

Ci sono molti differenti sentieri spirituali, alcuni gentili, come la pioggia primaverile, altri, come tempeste estive selvagge che scuotono, distruggono, creano, rinnovano e infondono gioia, creatività

e beatitudine. A voi la scelta. “

 

Ciò che Voi chiamate” spirito” in questa, esperienza denominata Vita, si è fatto Carne, per conoscere e sperimentare, piaceri e  dolori, attraverso i quali può ritrovare lo stato Reale e immanente della Natura Unica e facilitare così la presa di Coscienza di Se stesso. Per Noi, è pura insensatezza, trionfo dell’ipocrisia, abominio dell’Anima, mortificare la carne, o privarla di quei piaceri, che vissuti con la giusta consapevolezza e pienezza, sono in grado non solo di soddisfare e illuminare il corpo, ma anche la mente e lo spirito.

La creatività nel comportamento implica il superamento della morale sociale tradizionale, la

trasgressione, la destrutturazione di abitudini e concezioni, l’apertura alla meraviglia, il superamento

della coscienza ordinaria, la capacità di creare e di partecipare alla creazione divina permanente.

Siamo invitati a coltivare le nostre capacità, a realizzare la nostra individualità unica ed irripetibile. La

coltivazione delle esperienze estetiche ed erotiche facilita l’attenuazione dell’ego e la scoperta di una

diversa percezione della realtà. Si scopre, dentro di noi e fuori di noi, una realtà infinitamente più

piacevole, beata e misteriosa.

                                                                       

“Da qualche decennio stiamo cercando con ogni mezzo di liberarci da un lato da un materialismo

sfrenato e dall'altro da tradizioni religiose stantie. Toccati dall'onda della liberazione sessuale, siamo ora

travolti dal ritorno imponente della spiritualità nei suoi più svariati aspetti. Le proposte di "crescita personale"

si moltiplicano sino al delirio. Oggi abbiamo il nostro sciamano, il nostro maestro spirituale, il nostro

terapeuta, il nostro esperto in cristalli-tarocchi, la nostra veggente, il nostro medico cinese o tibetano,

esattamente come tempo fa avevamo il nostro medico di famiglia e a volte il nostro psicanalista. La New

Age ha creato dei "collages" intertradizionali, riuscendo così a ridurre correnti mistiche autentiche alla più

illusoria e insipida delle misture. Fortunatamente sono arrivati i tibetani col loro sorriso, il loro senso

dell'umorismo, il loro rigore e la loro profonda saggezza; così come i maestri sufi, zen, indù, amerindi e

delle diverse scuole buddhiste, che si sforzano di far conoscere le loro meravigliose tradizioni

rispettandone l'autenticità.

Le scuole più segrete si sono aperte un cammino sino all'Occidente. I praticanti del Dzogchen, i

Bon-po, i Naths, gli Advaita e gli Agorà sono tra noi. Maestri autentici e ciarlatani sono allegramente gli

uni accanto agli altri. I seminari ed i ritiri si susseguono in tutta Europa.

Impariamo a camminare sul fuoco o a comunicare con gli spiriti, a meditare immobili per dodici ore

al giorno, ad entrare in trance, a respirare come uno yogin, ad assumere le posture, a scoprire il nostro

corpo e i nostri sensi, ad avere orgasmi "tantrici", a recitare mantra, salvo cadere nelle ragnatele sempre

più invisibili delle sette, presenti ovunque per strumentalizzare il nostro anelito verso l'assoluto e

trasformarlo in una triste alienazione delle libertà fondamentali. Riceviamo iniziazioni, ci facciamo

"aprire" i chakra, titilliamo la Kundalini, ripetiamo formule della Cabala, veneriamo tutte le divinità della

terra, parliamo con gli angeli, reinventiamo quel poco che sappiamo delle tradizioni trasformandole in un

prèt-à-porter usa e getta. Ma fondamentalmente cerchiamo sempre la stessa cosa: come integrare

l'esperienza della vita sociale occidentale con una coscienza più profonda che ci porti felicità e ci riconcili

con le emozioni e la sensorialità.

                                                                   


Desideriamo una via che non sia incompatibile con la vita, una vita che non sia incompatibile con la

via. In altre parole aneliamo all'integrazione armoniosa dello spirituale e del materiale in una via

accessibile e non troppo "esotica" dal punto di vista culturale. Vogliamo giungere alla pienezza senza

nulla negare della meravigliosa effervescenza della vita, desideriamo una gioia sottile e toccante che ci

porti a sperimentare in modo totale la realtà. Guardandoci intorno vediamo persone che si gettano a

capofitto in una ricerca edonistica del piacere, che cercano di vivere le loro passioni, e a volte ci

riescono, che si aggrappano disperatamente al mondo materiale e finiscono per toccare

un'insoddisfazione cronica che li spinge ad una ricerca sempre più nevrotica. Queste persone sono

spesso egoiste e creano problemi a chi le circonda, ma ci capita di invidiarle segretamente, perché

immaginiamo siano libere. Fanno risuonare in noi un'aspirazione naturale e innata al piacere. La loro

vitalità dirompente ci tocca, anche se poi non esitiamo a condannarli. Alcuni di loro sono favoriti dalla

grazia ed arrivano a scoprire una sottile forza vitale all'interno del piacere edonistico. Alcuni sono grandi

filosofi.

All'estremo opposto troviamo persone affascinate da una ricerca spirituale che provano a purificarsi

dai desideri e dalle passioni tentando di ridurne l'impatto sulla loro vita quotidiana. Li chiamiamo saggi, o

esseri sulla via della saggezza e loro dichiarano con fierezza di appartenere ad una scuola spirituale.

Osservandoli bene insieme all'austerità possiamo cogliere anche segni di aridità di cuore e del corpo, una

certa mancanza di spontaneità.

 

Un alone di paura verso la donna permea il loro essere. Danno la sensazione di essere sottoposti a

tensioni eccessive, la loro virtù suona fasulla. La loro tolleranza ha dei limiti, spesso sono un po' fanatici

e tutto fa pensare ad un equilibrio precario: una bella tentazione basterebbe a farli vacillare proprio verso

quella ricerca nevrotica del piacere che tanto condannano negli altri. Alcuni riescono ad eliminare le

passioni, trovando una specie di grazia e realizzando così la promessa degli insegnamenti. Il nostro retaggio

culturale e religioso sembra dirci che dobbiamo fare una scelta: la spiritualità a scapito del corpo o il corpo

a scapito della spiritualità. … E’ raro che la sola ricerca edonistica o la ricerca spirituale nell'abbandono

del corpo ci conducano alla felicità, all'armonia, alla gioia. Quasi sempre il linguaggio dei mistici tende a

integrare il vocabolario della passione e dell'innamoramento all'aspetto spirituale, commistione che lo

rende sconvolgente agli occhi dei puritani. Nelle nostre tradizioni occidentali abbiamo condannato molti

esseri appassionati, uomini di Dio o di scienza, filosofi o artisti. Il divorzio contro natura tra sensoriale e

spirituale crea profondi turbamenti nei sostenitori delle due correnti. Per poterle sperimentare entrambe,

tradizionalmente dedichiamo a ciascuna un periodo della nostra vita. Con un sorriso disincantato

autorizziamo i più giovani a tentare la passione, il desiderio, la sensorialità, sapendo che un giorno

saranno come noi, stanchi e saggi per obbligo. Alcuni si accaniscono in questa ricerca e sono

condannati senza pietà da coloro che li stanno aspettando nei loro ranghi sull'altra sponda. Passata la

quarantina, un breve sussulto di passione si impadronisce delle persone, che poi ricadono sfinite, vittime

della disapprovazione generale. Qualche volta questa passione le resuscita e le porta alla felicità.

                                                                        


La concezione, comune a tutta la filosofia orientale, secondo la quale 'maschio e femmina sono una cosa sola' o meglio sono aspetti diversi della realtà, il cui compito e destino è quello di ricongiungersi per fare nuovamente 'l'esperienza della totalità che si rende uno'. Su questa concezione di Fondo cui intendere l’esperienza sessuale si differenzia spesso l’approccio occidentale da quello orientale. Mentre nel primo si ricerca l'unione uomo-donna 'perché fa bene' o 'per vivere una vita equilibrata e felice', nel secondo sistema,   la motivazione è assai più profonda, vitale., e. quindi, diremo, capace di suscitare ben altre energie. L'unione profonda tra maschile e femminile, che va molto al di là del piacere, va ricercata infatti in quanto esperienza di totalità, di comprensione dell'esistenza, e del suo senso. Che è la ricomposizione, attraverso l'unità uomo-donna, della totalità universale maschile-femminile, yin-yang. Senza quella ricomposizione l'universo, e non solo quello psicologico del singolo essere umano, ma il

mondo intero, anzi tutti i mondi, appaiono scissi, sterili, sofferenti e improduttivi. Questo collegamento,

tra la vicenda sessuale di ogni singolo essere umano e la vicenda del cosmo, è caratteristica specifica

della, visione legata alle pratiche di magia sessuale del mondo Egizio e di quello orientale in generale,e differenzia grandemente gli esercizi di tali pratiche da quelli, apparentemente simili, della sessuologìa occidentale.

Per stabilire questo collegamento tra l'uomo, il cosmo e la sua energia, vengono utilizzati in tutti gli

esercizi due strumenti specifici di queste pratiche, e propri delle tecniche orientali di introspezione e

trasformazione psicologica. Essi sono i mantra, e cioè la recitazione di formule dotate di una particolare

sonorità, a seconda dell'esercizio che si compie, e gli yantra, e cioè visualizzazioni particolari del proprio

corpo, di quello del partner, delle lettere che compongono il mantra o di altre formule. Attraverso questi

strumenti il singolo essere umano si collega a campi di energìa, anche sessuale, disponibili al di là dell'Io

per chi abbia l'intenzione, la pazienza e le tecniche per raggiungerli. La concezione orientale, della realtà è,

come è noto, essenzialmente energetica, l'orientale ha sempre visto ciò che in Occidente veniva chiamato

realtà come dei campi di energia, e ha sempre pensato che fosse la densità e l'intensità di aggregazione di

queste energie che differenzia la realtà materiale dai fenomeni psichici. Questa visione del mondo è stata

nell'ultimo secolo per molti versi confermata dalla fisica contemporanea, postatomica, che guarda alla realtà come un campo di energia.

                                                                           


Ecco quindi l'uso, essenziale in queste pratiche, dei mantra e degli yantra. Se la realtà è un campo di

energie 'vibranti', allora, come si osserva, ogni 'forma di vita segue il ritmo delle vibrazioni' e i

mantra sintonizzano la mente con le vibrazioni di quelle forme di vita, riproducendone la frequenza per

aprire i chakra, i punti del corpo attraverso i quali scorre energia psichica. Al di là del lato tecnico, pur

interessante, di come certi suoni mettano, in particolari situazioni, i chakra corrispondenti in grado di fare

il loro lavoro di trasmettitori di energia, ci sembra interessante notare come il mantra (ma prima di esso

l'atteggiamento complessivo del praticante) colleghi il singolo soggetto a qualcosa che esiste al di fuori di lui, nel mondo e nell'universo.

 

I simboli yantra, contenuti inoltre nel simbolismo del rito, possono utilmente supplire al

depauperamento simbolico dell'occidentale contemporaneo. Nel controllo dell'orgasmo lo yantra diventa

la visualizzazione del mantra corrispondente. In questo caso è il suono e la sua immagine simbolica ad

avere quella funzione di sviluppo di energie e di collegamento con i campi di energie transpersonali di

cui parlavamo prima. Nel trasferimento dell'energia sviluppata sessualmente su altri obiettivi, ciò che

viene visualizzato è la descrizione in parole dell'obiettivo da raggiungere. E poiché la parola è simbolo,

rispetto al desiderio diffuso e indifferenziato, ci sembra che anche qui lo yantra funzioni come sviluppo di

quella capacità di simbolizzazione che fa dell'uomo non la cieca preda delle proprie pulsioni, ma il lucido

veggente del loro significato simbolico, che a quel punto può farsi obiettivo di realizzazione personale e

transpersonale.
                                                                    

“La maggior parte delle tradizioni legate alla magia sessuale, parlano di un potere che è parte integrante

dell'organismo psichico umano. Questo potere è riferito alla «donna interiore», o

Kundalini Shaktì, ed è raffigurato come un serpente velenoso attorcigliato. Normalmente questa

potenza latente può agire positivamente o negativamente, sia in modo creativo che distruttivo.

Kundalini può essere inteso su entrambi i livelli, sia fisico che metafisico. La radice del termine,

Kunda (significa «pozzo») e la Kundalini del mondo è un pozzo infuocato di elementi primordiali al

centro della terra. Questa Kundalini terrena pulsa con frequenza regolare e occasionalmente causa

disastri sotto forma di terremoti e eruzioni vulcaniche.

 

L'energia sessuale non è che energia vitale che sta avvoltolata e dorme, come un serpente —

Kundalini — alla base della colonna vertebrale (muladhara) cioè intorno alla zona del sesso (più

precisamente, fra il sesso e l'orifizio anale). Svegliarla per emettere il seme significa impiegarla a

fini prevalentemente genesici, e questo è un legittimo impiego; svegliarla invece senza però

emettere il seme (la teoria, come si vede, tiene soprattutto conto della situazione maschile) significa

produrre una trasformazione di energia, qualora l'energia, salendo per il simbolico doppio canale del

sushumna, si diffonda a poco a poco per tutto il corpo attraverso i centri (chakra) o plessi

(considerati per lo più cinque) ne apra i petali, e salendo fino al loto dai mille petali, situato

alla sommità della testa, determini una amplificazione di tutto l'essere, che, infine, liberandosi

di ogni limitazione in un'apertura illimitata, può giungere al samadhi, cioè all'immedesimazione

cosmica con tutte le creature e tutto l'esistente, fondendo il sé particolare con il Sé universale,

che si rivela come l'unico Essere, l'Uno, il Brahman.

                                                                            


Può sembrare strano che la cosiddetta spiritualità indiana riveli un aspetto così legato alla

materia. Senonchè la verità è che quando si raggiunge il livello dell'Uno ogni dualismo fra materia e

spirito svanisce, l'apparenza materiale esterna del corpo e del mondo scompare come antitetica, e

diviene solo immagine proiettata dall'interno vuoto cosmico, nella fusione del sesso

supremamente avvertita secondo quel disparire di ogni senso di esternità o alterità, che

D'Annunzio felicemente definì "sensualità rapita fuor dei sensi". In essa Purusha e Prakriti

(spirito e natura) sono completamente scomparsi come due, fusi nella realtà superiore, anzi

suprema dell'Uno, Brahman-Atman, Purushottama.

Così, le parole di un detto

popolare tantrico ci ricordano la Forza e le Grandi Potenzialità di questo caro Serpente: «Non esiste nulla, in questo mondo come in quell'altro, che sia al di là del dominio di Kundalini».

 

Con questo vogliamo far capire che per Noi, non si può parlare di Magia, se non si parla di Magia Sessuale, e che questo non è inteso solo come le potenzialità, scaturenti da pratiche direttamente sessuali, ma si vuole sottolineare che quell’impulso, nascente da un eccitazione, che se canalizzata nei giusti tempi e modi, è un ottimo pneumatico in grado di illuminare, elevare e ispirare non solo le arti occulte ma anche qualsiasi forma di Arte. E’ la musa ispiratrice che stuzzica l’ardore dei poeti, è l’ispirazione che porta all’illuminazione, è l’estasi del Istante in Cui Tutto E’, e chi non riconosce questo, non può far altro che esser una persona grigia e triste,la cui logica ci sfugge, ombrata dall’ipocrisia dell’Ignoranza.

Quindi abbiamo voluto iniziare questa serie di articoli sulle basi di quella che si può chiamare Magia, con quello che per Noi, è la Radice, di Ogni manifestazione, e di Ogni possibilità, in grado di Collegare l’essere umano con il Divino, mettendo subito le carte in tavole, essendo chiari sin da Subito, che l’ipocrisia, la castità e la rinuncia, sono per Noi, Eresia e sacrilegio, e saremo Felici, di perdere tra i nostri lettori coloro che ancora sono legati ad un mondo di paure e privazioni, offendendo ogni giorno se stessi e la divinità che dorme in loro, mortificando la carne, la mente, privandola del pensiero originale, e conducendo una vita di rinuncia aspettando una ricompensa che mai avranno in un paradiso che non esiste, mentre attendono  il giudizio di un povero vecchio dio cieco e morente, che aspetta invece timidamente il giudizio dell’umanità.

Quindi se Siete tra queste persone, non ce ne vogliate, non spendete altro tempo, nell’esoterismo tanto meno nelle scienze occulte, perché non arriverete da nessuna parte, e l’unico risultato cui potete sperare di ambire è non sortire alcun effetto sperando che la vostra mente e l’ombra della divinità che in voi albergava abbiano pietà della vostra stoltezza, in  caso contrario perdereste la ragione e non solo.

Se invece fate parte di quegli uomini e donne che in queste parole hanno sentito vibrare l’Emozione del Vero o del Possibile, che nelle Nostre umili Parole, trovano spunto per riflettere, e specchio della loro Essenza, allora prego siate  i benvenuti tra quelli che sono sul Sentiero giusto, il Sentiero del Cuore.

Lo scopo del’uomo che percorre questo sentiero è di ottenere da se stesso, tanto fisicamente che mentalmente, e tanto quantitativamente che qualitativamente, un rendimento migliore, più concreto e costante.

 

Numerose metodiche gli si prospettano, messe a disposizione da opere librarie, da scuole o istituti la cui pubblicità, così spesso estremista, affligge i giornali, preludendo così agli ingorghi e poi ai “blocchi” che provocano nello spirito dei loro allievi. Quasi tutte queste metodiche si richiamano alla volontà e mirano, da una parte, a modificare il carattere dello studente, dall’altra a dotarlo di grandi massime e di piccole ricette teoricamente in grado di determinare, in una qualsiasi testa di rapa, l’emersione di idee degne di un Pasteur, di un Einstein, Michelin o Boussac… ma il nostro uomo ha compreso che la volontà è uno strumento terribilmente logorante e incerto, che esige sforzi privi di qualsiasi gratificazione, e che di conseguenza è preferibile far ricorso a strumenti più efficaci, suscettibili di un vero rendimento, all’immaginazione per esempio.

                                                                           


 L’immaginazione può risultare estremamente pericolosa, come tutti sapranno. Da ciò, senza dubbio, la sua cattiva fama e la diffidenza che ispira. Spesso l’immaginazione implica il delirio e la rovina. Ma, giustamente: come può possedere il potere di attrarre il peggio senza avere anche quello di attirare il meglio. Gli ermetisti – quelli veri, dell’antico Egitto – ne avevano fatto un senso, una specie di radar che allungava le sue antenne al limite estremo del futuro per divinare l’avvenire.

 

Balzac vi vedeva, come Pasteur, Newton, Hugo e molti altri, l’unica fonte di tutte le scoperte, invenzioni o imprese. Anatole France diceva: “si è grandi grazie ad essa”. Chi dunque si rifiuterebbe di ammettere che è la madre di tutti i miti in cui l’umanità da sempre rintraccia i propri ritmi e cadenze di vita?

 

Riguardo gli individui, il segreto della sua prodigiosa azione è questo: mette in movimento gli ingranaggi dell’inconscio. Chi può pertanto dubitare, dopo Freud, Adler e Jung, che questi meccanismi siano davvero i più importanti e decisivi in noi?

E’ probabilmente per questo, che un bambino, è forse in grado di operare le più prodigiose magie, inconsapevolmente, solo abbinando il desiderio con l’immaginazione; mentre tanti autoproclamatisi maghi e ierofanti l’unico prodigio cui sono in grado di produrre è l’ilarità generale?

 

Nei prossimi Articoli dedicati alla Magia, cercheremo di analizzare, cosa questa sia davvero, come funzioni e cosa ci si possa aspettare da pratiche di questo tipo. Ci limiteremo sempre a fornire una visuale su un mondo tanto vasto, quanto l’immaginazione, e tanto Reale quanto la vita di ogni Giorno.

Non entreremo in particolari di rituali che a nostro parere servono solo per confondere o causare danni in chi si avvicina a questi temi, fornendo un immagine spesso e volentieri diametralmente opposta a cosa sia davvero il mondo delle Arti Magiche.

 

In fine, ricordiamo a Tutti, cercatori , sperimentatori, operatori, più o meno avanti nella Via, che coloro i quali nei secoli hanno raggiunto risultati notevoli in tali pratiche, hanno proceduto per lo più a tentoni, provando e osando. E che l’immaginazione, la Fantasia, e il coraggio, sono i tre ingredienti essenziali per riuscire, a tal proposito bisogna considerare tutti i trattati di magia, e gli arcani grimori, come diari personali di operatori, nei quali sono stati annotati, spesso in codice per scampare a qualche rogo, i fallimenti e le conquiste,  che non necessariamente, sono valide per qualunque operatore anzi che per un altro. Per tanto, prendete spunto dalle letture, pesate le informazioni con il cuore e con la mente, dopo averle fatte vostre, iniziate, provando, ad agio, senza strafare, ma con Passo sicuro e a Testa Alta, senza Paura.

 

Chi saprà trovare la Fiducia in Se stesso, per procedere con passo fermo e fiero, in territorio straniero, nulla ha da temere, se saprà vedere. Vedere in Se stesso, la Vittoria e il Successo.

 

 

Hermes Princeps,

Post tot illata generi humano damna,

dei consigio:

Artisque adminiculo,

 medicina salubris factur heic fluo.

Bibat ei qui potest :lavet, qui vult:turbet, qui audet:

Bibite Fratres et Vivite.

                                                                           


I F.^. e le S.^. dell’Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio. Posti al Grande Oriente Ermetico Egizio.


Con l’approvazione del ‘Arcano Sinedrio dei Saggi. Con l’amorevole Benedizione di Chi occhio profano non Vede, ma , il Cui Occhio Tutto Vede.
 
Zenith di Roma      Templi Universi    Est in Amore  Igne Natura Renovatur Integra (Azoth = A
+ Alpha e Aleph, e poi Zeta + Omega e Thau)   Haum – Ha!  Om- Phat”!   .^. M.B.    A^A
 


 

lunedì 26 agosto 2013

Anathema

 Anathema : Sensazioni del Settimo Grado

                                              





La Monade ritorna nel Silenzio e nelle Tenebre non appena ha evoluto la Triade, dalla quale emanano i rimanenti 7 numeri dei 10 numeri che si trovano alla base dell’Universo Manifestato.

 



Il settimo Grado,  in cui si ottiene il Titolo di Epopte Sephenat Pancah, (ovvero colui che ha visto, L'uomo che conosceva i Misteri) della A^A è il Grado più Alto, nel Reale Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio, emanazione dell'Antica società di Crata Repoa e dei misteri Isiaci ed Osiridei. L’Acme del'Ascesa verso il Vertice della Piramide filosofica, e contemporaneamente della discesa nei profondi meandri della Conoscenza di Se stessi e delle Cause, che determinano, hanno determinato e determineranno, gli effetti di questo nostro Universo Mentale. Molti eroneamente credono che i gradi iniziatici rappresentano una sorta di gradini di una scala filosofica, che l'iniziando sale verso il culmine degl'insegnamenti trasmissibili o impartibili terrenamente; secondo Noi, invece è il contrario. La scala filosofica deve essere scesa, e più in profondità si scende, più a fondo si conoscerà la Natura umana ed universale. Lo stralcio letterario di un'istantanea rituale, che offriamo oggi ai nostri lettori, si avvarà del punto di vista puramente soggettivo degli stati d'animo e delle emozioni di un iniziato, contemporaneamente sarantnno presenti elementi simbolici oggettivi, la cui interpretazione lasciamo alla preparazione e la volontà dei Nostri gentili lettori.  

Ben sapeva il nostro F.^. che da quel giorno in poi, sarebbe Iniziata per Lui, la Vera discesa, nell’Ascosi meandri delle pieghe del Reale. 

Molto tempo era passato, dal giorno in cui Timoroso e Titubante, aveva messo piede, nel Tempio dell’Universo.

Aveva già avuto familiarità, con il mondo esoterico, era stato precedentemente iniziato presso un'altra famosa scola di vita e filosofia, Fiero aveva raggiunto lo Status di Maestro, ma non poteva  Dimenticare, le Emozioni, I Suoni, gli Odori, Le immagini, Le Vibrazioni, che tanto lo avevano scosso, quando mosso dal desiderio della Conoscenza, aveva deciso di proseguire il suo personale cammino, in Un Circolo, al quanto Sconosciuto, e Particolare.

Sono Particolari i Figli di Seth dell’Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio, secondo qualcuno sarebbero, i discendenti del Terzo figlio di Adamo ed Eva, Seth appunto, patriarca di Enosc, nato dopo la Morte di Abele da parte di Caino. Sarebbero questi, la generazione gnostica  considerata l’unica in grado di salvarsi tramite la gnosi, l’unica in Grado di Vedere e Capire l’Insegnamento.

Per altri sono solo, Folli  depravati, adoratori, del malvagio Set Egizio, figlio di Osiride, pagani concubini del Vizio e della  Materia nella quale amano dissolversi.

Ma il nostro amico e F.^. aveva imparato, che qualsiasi impressione, o notizia proveniente dal  mondo profano è viatico per la mistificazione, e scevro da ogni pregiudizio e preconcetto si Era fatto condurre in questo Colorato Mondo di Sapienza, e rigorosa ricerca ove l’Unico limite era Davvero l’Immaginazione.

                                                  






Le fiaccole erano accese nel lungo Corridoio, che come la Burella del’Inferno di Dante, conduceva, alla Sala di Maat.

Le altre divinità Egizie, ornavano lo stretto cunicolo, con Simboli e Glifi, dall’Arcana Radice

                                                                        
 
 

 

I piedi erano scalzi, a differenza della prima volta in cui era entrato li, tutto era stato capovolto da allora, quando sotto il suo passo fiero la terra affondava, e l’odore acre della muffa e dell’Umidità, si dissipavano lentamente.

Chiuse un istante gli Occhi ed Esitò, voleva assaporare bene quel momento, gli tornarono in mente le immagini in cui Venne dalla Notte al Giorno, durante la sua prima Iniziazione Osiridea, quando gli venne Ispirata la Fiat Lux e Nacque nell’Ordine.

Il tempio Circolare, era colmo di Uomini e Donne, Fratelli sulla Destra ,Sorelle a Sinistra, i primi con indosso graziose maschere d’Orate, le seconde con Maschere d’Argento.

Erano disposti ad Occidente ed Oriente, mentre davanti a Lui, allo Zenit, si trovavano l’Arcano Sinedrio dei Saggi, tutti con le Maschere di Platino.

Odore di Incenso allietava l’Aria che si era fatta leggera, e non poteva aver dimenticato certo, la sua trepidazione di tanti anni fa.

Riprese con passo deciso ed entrerò nel Agape. Quanto erano cambiate le cose, adesso erano le Dame a portare le maschere d’Orate, mentre i Cavalieri Argento, i Saggi di Piombo.

La novità erano i 13 Savi dell’Ordine Reale, nonostante alcuni di Loro fossero insolitamente e anacronisticamente Giovani, si presentavano a Viso scoperto, nella disposizione formavano una catena alternando Uomini a Donne.

Tutte le Donne, erano Meravigliose come sempre, con i Loro lunghi e profumati capelli sciolti, gli Uomini Ispiravano Calma e Fiducia, sapeva che Sotto quelle Maschere fredde e inanimate  si trovavano i Migliori e più Sinceri Amici , che avesse mai avuto il privilegio di Conoscere.

 Anche la disposizione nel Tempio era ora opposta, le donne a Destra, gli Uomini a Sinistra, i Saggi invece di Occupare lo Zenith, ora aprivano i due emicicli lasciando il Posto ai 13.

I saggi calzavano umili Sandali , invece , Come Lui, anche i 13 erano Scalzi, ricorda ancora la pesantezza delle calzature durante la sua prima iniziazione, aumentate, dal Fango che le copriva; aveva piovuto quel Giorno, e il Tempio dell’Universo era Umido e Fresco.

Anche, il Gillet Nero, di Calda Pelle Ornato da Ricami in Oro che riferivano il Motto del Primo Grado e del proprio Simbolo,  che dolcemente lo aveva avvolto  ricordandogli la Calma dell’Utero Materno, quel primo Giorno in Cui era Nato nell’ORDINE;  era stato da tempo abbandonato da Frater M.P.F..

 Ora ,entrando nel  circolo in cui l'amata uguaglianza siede in berretto frigio ad una tavola rotonda,

la Terra si induriva ,Secca asciutta e Calda lo incitava a proseguire con il passo Fermo dei Giusti.

Sapeva che Vacillar ora sarebbe stato Ridicolo, l’ARIA lo inebriava; la musica del Liuto e delle Leggere percussioni annunciavano il Pellegrino che si ricongiungeva nell’Unità.

Le sue Vesti erano bianche, pantaloni di Lino Candido, il caftano anche da Nero della Prima Volta era divenuto Bianco, le donne vestivano di Rosso, gli Uomini in Azzurro, i saggi in Smeraldo, i 13 come lui in bianco.

Solo Ora, dopo essersi gustato quel fiume di ricordi ed emozioni, aveva in un momento ripreso l’impassibile impersonale dignitoso controllo di Se stesso, e costatava, che la maschera d’Argento lo faceva sudare, si chiese quanto dovessero pesare quelle di Piombo, e ammirò, quegli anziani Saggi uomini, cui conosceva ogni ruga ed ogni acciacco dell’Età, che le indossavano con impassibile dignità, e compostezza.
 
                                                                         
 

La Torcia perenne ardeva Trionfante, al Centro del Circolo,posta Sopra alla Cubica Pietra Nera,  si fece silenzio nel Tempio dell’Universo, il Rituale stava per Iniziare, terminando l’Ascesa Filosofica Nell’Ordine, sarebbe cominciata , per Lui una Nuova Stagione di Perfezionamento e                 Cambiamento.
 
                                                           
        

Anche se questo è solo l’Inizio di un Profondo Rituale, abbiamo Voluto condividere con Voi, un Frammento di un Importante momento  , di Vita Iniziatica,probabile e possibile all’Interno del'Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio.

Sappiamo che non passeranno Inosservati i Significativi riferimenti esoterici, alchemici, simbolici, cabalistici, iniziatici, che potranno sembrare anacronistici, e inversi, rispetto ad altri più noti presenti nella Molteplicità degli Ordini, e Schole. Non pretendiamo che Tutti comprendano, ne tanto meno che Tutti Condividano.

Speriamo solo che Qualcuno abbia la Volontà di Provare a Immaginare, vagliando con l’Ago del Cuore,  se Sulla Bilancia, pesa più la Morte oppure l’Amore.

Vorremo che almeno alcuno iniziasse a Pensare con la sua Mente, Cercando nel Suo Cuore il Giusto Metro per Capire e Valutare, ove si Trova L’Onore.

Se solo Uno, avrà Intuito la Nostra Posizione, e sfiorato, l’Insegnamento, ivi Celato, Uno con Noi, non solo E’, ma Sempre E’ stato.

                                                                   

Vi sono, Gradi in Cui Abbiamo imparato a spogliarci di Ogni Orpello, Altri in cui Abbiamo imparato a Guardare con il Solo Occhio Destro, altri con Solo Sinistro. 

In quest’ultimo Grado i Ricordi del Percorso Iniziatico, Travolgono il Divino Uomo, del seme di Seth, ricordandogli la mutevolezza, della Vita nella Duat, illusoria, di Ogni giorno. L’attirano Verso la Terra che lo ha Generato, ma poi, la Calma Estatica, lo Riconduce  verso gli insegnamenti di Tutto il percorso Iniziatico, ed è in quel Momento che i Rami del Suo Intelletto, del suo pensiero Originale, sono Violentemente protesi Verso l’Infinito.

Rientrato nel Eterno, Istante del Presente, con la Calma Consapevolezza, che Ancora Tante Notti, Oscureranno il Suo Cammino e che Altrettante Albe lo Riscalderanno, concedendogli il Ritmo, per Sincronizzare il Proprio Respiro con quello del Tutto,  a Passo Fermo, con lo Sguardo Fiero, il Sorriso sulle Labbra, il Sole splendente in Viso, e La Luna passionale nel Cuore, Uomo, Libero ed Unico Padrone del Proprio Destino.

                                                            


Con la Sopportazione dell’Arcano Sinedrio dei Saggi.

Frater (Raum) Andrea Francesco Sophia Lanz, A^A 3=8 OrB +    e   Sororem Beatrice Lucrezia Teor VvV 4=7 MvS-

Con l’Amorevole Tollerante, Benedizione, di chi Occhio profano non Vede, ma il Cui Occhio Tutto Vede.'. Sempre rivolti al Grande Oriente Ermetico dei Figli di Seth in Italia.'. Zenit di Roma Templi Universi.'. Una sacerdotessa, ed uno Ierophante dell’Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio. M.B. .^. A^A   VvV. .^.

 

Ascoltate, o Figli della Terra, I vostri Istruttori; Figli del Fuoco. Imparate che non vi è né Primo né Ultimo, poiché Tutto, è un Numero, emerso dal Non-Numero (Stanza IV,I Dzyan)

 
                                                                 Zenith, del Cuore  Est In Amore.