lunedì 26 agosto 2013

Anathema

 Anathema : Sensazioni del Settimo Grado

                                              





La Monade ritorna nel Silenzio e nelle Tenebre non appena ha evoluto la Triade, dalla quale emanano i rimanenti 7 numeri dei 10 numeri che si trovano alla base dell’Universo Manifestato.

 



Il settimo Grado,  in cui si ottiene il Titolo di Epopte Sephenat Pancah, (ovvero colui che ha visto, L'uomo che conosceva i Misteri) della A^A è il Grado più Alto, nel Reale Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio, emanazione dell'Antica società di Crata Repoa e dei misteri Isiaci ed Osiridei. L’Acme del'Ascesa verso il Vertice della Piramide filosofica, e contemporaneamente della discesa nei profondi meandri della Conoscenza di Se stessi e delle Cause, che determinano, hanno determinato e determineranno, gli effetti di questo nostro Universo Mentale. Molti eroneamente credono che i gradi iniziatici rappresentano una sorta di gradini di una scala filosofica, che l'iniziando sale verso il culmine degl'insegnamenti trasmissibili o impartibili terrenamente; secondo Noi, invece è il contrario. La scala filosofica deve essere scesa, e più in profondità si scende, più a fondo si conoscerà la Natura umana ed universale. Lo stralcio letterario di un'istantanea rituale, che offriamo oggi ai nostri lettori, si avvarà del punto di vista puramente soggettivo degli stati d'animo e delle emozioni di un iniziato, contemporaneamente sarantnno presenti elementi simbolici oggettivi, la cui interpretazione lasciamo alla preparazione e la volontà dei Nostri gentili lettori.  

Ben sapeva il nostro F.^. che da quel giorno in poi, sarebbe Iniziata per Lui, la Vera discesa, nell’Ascosi meandri delle pieghe del Reale. 

Molto tempo era passato, dal giorno in cui Timoroso e Titubante, aveva messo piede, nel Tempio dell’Universo.

Aveva già avuto familiarità, con il mondo esoterico, era stato precedentemente iniziato presso un'altra famosa scola di vita e filosofia, Fiero aveva raggiunto lo Status di Maestro, ma non poteva  Dimenticare, le Emozioni, I Suoni, gli Odori, Le immagini, Le Vibrazioni, che tanto lo avevano scosso, quando mosso dal desiderio della Conoscenza, aveva deciso di proseguire il suo personale cammino, in Un Circolo, al quanto Sconosciuto, e Particolare.

Sono Particolari i Figli di Seth dell’Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio, secondo qualcuno sarebbero, i discendenti del Terzo figlio di Adamo ed Eva, Seth appunto, patriarca di Enosc, nato dopo la Morte di Abele da parte di Caino. Sarebbero questi, la generazione gnostica  considerata l’unica in grado di salvarsi tramite la gnosi, l’unica in Grado di Vedere e Capire l’Insegnamento.

Per altri sono solo, Folli  depravati, adoratori, del malvagio Set Egizio, figlio di Osiride, pagani concubini del Vizio e della  Materia nella quale amano dissolversi.

Ma il nostro amico e F.^. aveva imparato, che qualsiasi impressione, o notizia proveniente dal  mondo profano è viatico per la mistificazione, e scevro da ogni pregiudizio e preconcetto si Era fatto condurre in questo Colorato Mondo di Sapienza, e rigorosa ricerca ove l’Unico limite era Davvero l’Immaginazione.

                                                  






Le fiaccole erano accese nel lungo Corridoio, che come la Burella del’Inferno di Dante, conduceva, alla Sala di Maat.

Le altre divinità Egizie, ornavano lo stretto cunicolo, con Simboli e Glifi, dall’Arcana Radice

                                                                        
 
 

 

I piedi erano scalzi, a differenza della prima volta in cui era entrato li, tutto era stato capovolto da allora, quando sotto il suo passo fiero la terra affondava, e l’odore acre della muffa e dell’Umidità, si dissipavano lentamente.

Chiuse un istante gli Occhi ed Esitò, voleva assaporare bene quel momento, gli tornarono in mente le immagini in cui Venne dalla Notte al Giorno, durante la sua prima Iniziazione Osiridea, quando gli venne Ispirata la Fiat Lux e Nacque nell’Ordine.

Il tempio Circolare, era colmo di Uomini e Donne, Fratelli sulla Destra ,Sorelle a Sinistra, i primi con indosso graziose maschere d’Orate, le seconde con Maschere d’Argento.

Erano disposti ad Occidente ed Oriente, mentre davanti a Lui, allo Zenit, si trovavano l’Arcano Sinedrio dei Saggi, tutti con le Maschere di Platino.

Odore di Incenso allietava l’Aria che si era fatta leggera, e non poteva aver dimenticato certo, la sua trepidazione di tanti anni fa.

Riprese con passo deciso ed entrerò nel Agape. Quanto erano cambiate le cose, adesso erano le Dame a portare le maschere d’Orate, mentre i Cavalieri Argento, i Saggi di Piombo.

La novità erano i 13 Savi dell’Ordine Reale, nonostante alcuni di Loro fossero insolitamente e anacronisticamente Giovani, si presentavano a Viso scoperto, nella disposizione formavano una catena alternando Uomini a Donne.

Tutte le Donne, erano Meravigliose come sempre, con i Loro lunghi e profumati capelli sciolti, gli Uomini Ispiravano Calma e Fiducia, sapeva che Sotto quelle Maschere fredde e inanimate  si trovavano i Migliori e più Sinceri Amici , che avesse mai avuto il privilegio di Conoscere.

 Anche la disposizione nel Tempio era ora opposta, le donne a Destra, gli Uomini a Sinistra, i Saggi invece di Occupare lo Zenith, ora aprivano i due emicicli lasciando il Posto ai 13.

I saggi calzavano umili Sandali , invece , Come Lui, anche i 13 erano Scalzi, ricorda ancora la pesantezza delle calzature durante la sua prima iniziazione, aumentate, dal Fango che le copriva; aveva piovuto quel Giorno, e il Tempio dell’Universo era Umido e Fresco.

Anche, il Gillet Nero, di Calda Pelle Ornato da Ricami in Oro che riferivano il Motto del Primo Grado e del proprio Simbolo,  che dolcemente lo aveva avvolto  ricordandogli la Calma dell’Utero Materno, quel primo Giorno in Cui era Nato nell’ORDINE;  era stato da tempo abbandonato da Frater M.P.F..

 Ora ,entrando nel  circolo in cui l'amata uguaglianza siede in berretto frigio ad una tavola rotonda,

la Terra si induriva ,Secca asciutta e Calda lo incitava a proseguire con il passo Fermo dei Giusti.

Sapeva che Vacillar ora sarebbe stato Ridicolo, l’ARIA lo inebriava; la musica del Liuto e delle Leggere percussioni annunciavano il Pellegrino che si ricongiungeva nell’Unità.

Le sue Vesti erano bianche, pantaloni di Lino Candido, il caftano anche da Nero della Prima Volta era divenuto Bianco, le donne vestivano di Rosso, gli Uomini in Azzurro, i saggi in Smeraldo, i 13 come lui in bianco.

Solo Ora, dopo essersi gustato quel fiume di ricordi ed emozioni, aveva in un momento ripreso l’impassibile impersonale dignitoso controllo di Se stesso, e costatava, che la maschera d’Argento lo faceva sudare, si chiese quanto dovessero pesare quelle di Piombo, e ammirò, quegli anziani Saggi uomini, cui conosceva ogni ruga ed ogni acciacco dell’Età, che le indossavano con impassibile dignità, e compostezza.
 
                                                                         
 

La Torcia perenne ardeva Trionfante, al Centro del Circolo,posta Sopra alla Cubica Pietra Nera,  si fece silenzio nel Tempio dell’Universo, il Rituale stava per Iniziare, terminando l’Ascesa Filosofica Nell’Ordine, sarebbe cominciata , per Lui una Nuova Stagione di Perfezionamento e                 Cambiamento.
 
                                                           
        

Anche se questo è solo l’Inizio di un Profondo Rituale, abbiamo Voluto condividere con Voi, un Frammento di un Importante momento  , di Vita Iniziatica,probabile e possibile all’Interno del'Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio.

Sappiamo che non passeranno Inosservati i Significativi riferimenti esoterici, alchemici, simbolici, cabalistici, iniziatici, che potranno sembrare anacronistici, e inversi, rispetto ad altri più noti presenti nella Molteplicità degli Ordini, e Schole. Non pretendiamo che Tutti comprendano, ne tanto meno che Tutti Condividano.

Speriamo solo che Qualcuno abbia la Volontà di Provare a Immaginare, vagliando con l’Ago del Cuore,  se Sulla Bilancia, pesa più la Morte oppure l’Amore.

Vorremo che almeno alcuno iniziasse a Pensare con la sua Mente, Cercando nel Suo Cuore il Giusto Metro per Capire e Valutare, ove si Trova L’Onore.

Se solo Uno, avrà Intuito la Nostra Posizione, e sfiorato, l’Insegnamento, ivi Celato, Uno con Noi, non solo E’, ma Sempre E’ stato.

                                                                   

Vi sono, Gradi in Cui Abbiamo imparato a spogliarci di Ogni Orpello, Altri in cui Abbiamo imparato a Guardare con il Solo Occhio Destro, altri con Solo Sinistro. 

In quest’ultimo Grado i Ricordi del Percorso Iniziatico, Travolgono il Divino Uomo, del seme di Seth, ricordandogli la mutevolezza, della Vita nella Duat, illusoria, di Ogni giorno. L’attirano Verso la Terra che lo ha Generato, ma poi, la Calma Estatica, lo Riconduce  verso gli insegnamenti di Tutto il percorso Iniziatico, ed è in quel Momento che i Rami del Suo Intelletto, del suo pensiero Originale, sono Violentemente protesi Verso l’Infinito.

Rientrato nel Eterno, Istante del Presente, con la Calma Consapevolezza, che Ancora Tante Notti, Oscureranno il Suo Cammino e che Altrettante Albe lo Riscalderanno, concedendogli il Ritmo, per Sincronizzare il Proprio Respiro con quello del Tutto,  a Passo Fermo, con lo Sguardo Fiero, il Sorriso sulle Labbra, il Sole splendente in Viso, e La Luna passionale nel Cuore, Uomo, Libero ed Unico Padrone del Proprio Destino.

                                                            


Con la Sopportazione dell’Arcano Sinedrio dei Saggi.

Frater (Raum) Andrea Francesco Sophia Lanz, A^A 3=8 OrB +    e   Sororem Beatrice Lucrezia Teor VvV 4=7 MvS-

Con l’Amorevole Tollerante, Benedizione, di chi Occhio profano non Vede, ma il Cui Occhio Tutto Vede.'. Sempre rivolti al Grande Oriente Ermetico dei Figli di Seth in Italia.'. Zenit di Roma Templi Universi.'. Una sacerdotessa, ed uno Ierophante dell’Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio. M.B. .^. A^A   VvV. .^.

 

Ascoltate, o Figli della Terra, I vostri Istruttori; Figli del Fuoco. Imparate che non vi è né Primo né Ultimo, poiché Tutto, è un Numero, emerso dal Non-Numero (Stanza IV,I Dzyan)

 
                                                                 Zenith, del Cuore  Est In Amore.               

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