venerdì 12 luglio 2013

L'Esoterismo Egizio (Parte 2)



                                                   L'Esoterismo Egizio (Parte Seconda)
 
                                                                                  

 
I quarantadue comandamenti di Maat.                                                                                           

Come spiegato nella prima parte dedicata all’Esoterismo Egizio i sacerdoti di Maat avevano elaborato una serie di prescrizioni atte a regolamentare la vita pubblica e privata di ogni Egizio e a garantire dopo il trapasso, una serena e tranquilla ascensione ultraterrena. Gli Ebrei fecero loro molti di questi precetti che divennero radicati con Mosè nei Dieci comandamenti, da tutti conosciuti, ma quello che forse non tutti sanno perché, non emerge da tutte le versioni bibliche dell’antico testamento, i comandamenti ebraici erano più di dieci. In Egitto però, tali norme, non svolgevano una funzione punitiva, come nel caso degli Ebrei prima e dei Cristiani Poi; ma erano considerate la base di una vita Felice nel Rispetto degli altri membri della società. Vediamoli in Elenco.
-Non uccidere e non permettere che nessuno lo faccia.
-Non tradire la persona che ami o il tuo coniuge.
-Non vivere nella collera.
-Non spargere terrore tra le persone.
-Non aggredire e non provocare dolore al prossimo.
-Non sfruttare il prossimo e non praticare la schiavitù.
-Non causare danni che possano provocare dolore all'uomo o agli animali.
-Non causare spargimento di sangue.
-Rispetta il prossimo.
-Non rubare ciò che non ti appartiene.
-Non mangiare più cibo di quanto te ne spetti.
-Non danneggiare la Natura
-Non privare nessuno di ciò che ama.
-Non dire falsa testimonianza.
-Non mentire per far del male ad altri.
-Non imporre le tue idee ad altri.
-Non agire per far del male agli altri.
-Non parlare dei fatti altrui.
-Non ascoltare di nascosto fatti altrui.
-Non ignorare la Verità e la Giustizia.
-Non giudicar male altri senza conoscerli.
-Rispetta tutti i luoghi Sacri.
-Rispetta e aiuta colui che soffre.
-Non arrabbiarti senza validi motivi.
-Non ostacolare mai il flusso dell'Acqua.
-Non sprecare l'acqua per i tuoi bisogni.
-Non inquinare la Terra.
-Non nominare il nome dei Neteru in vano.
-Non disprezzare le credenze altrui.
-Non approfittare della fede altrui per causar del male.
-Non pregare ne troppo, ne troppo poco gli Dei.
-Non approfittare dei beni del vicino.
-Rispetta i defunti.
-Rispetta i giorni Sacri anche se non credi.
-Non rubare le offerte fatte agli Dei utilizzandole per te stesso.
-Non disprezzare i riti sacri anche se non ti aggradano.
-Non uccidere gli animali senza una seria ragione.
-Non agire con insolenza.
-Non agire con arroganza.
-Non vantarti del tuo benessere di fronte ad altri.
-Rispetta questi principi.
-Rispetta la legge se non contrasta con questi principi.
 
                                                                     
 

Questi quarantadue Precetti, non erano vincolanti come i dieci comandamenti di Mosè, ma era assolutamente necessario conformarsi, durante la vita con essi, se una volta morti, si voleva superare, nel mondo degli Inferi la Cerimonia della pesatura del Cuore; nella quale il cuore del defunto, posto su di un piatto della Bilancia, idealmente sorretta da Maat, doveva pesare quanto la piuma della Dea della Giustizia e della Verità.

Vediamo Cosa accadeva precisamente dopo il trapasso. C'era il cosiddetto Giudizio dei Morti. Giudice dei morti, era il Dio Osiride. In questo giudizio egli è assistito da quarantadue giudici, che rappresentano le quarantadue provincie egizie, uno per ciascuno. Nel centoventicinquesimo capitolo del Libro dei Morti, troviamo la descrizione di come avveniva questo Giudizio: il Ka, di ogni uomo era obbligato a fare un autodichiarazione di innocenza, nella quale, dimostrava che non aveva commesso alcuno dei quarantadue peccati elencati sempre nel Libro dei Morti. Tale autodichiarazione di innocenza è stranamente simile alla confessione cristiana o laica.

Nell'antico Egitto era infatti usanza, che al termine della giornata, ogni suddito, di qualsiasi rango o ceto di appartenenza, si ponesse dinanzi al simbolo del Dio Thot e facesse approfondito esame di coscienza, del suo comportamento quotidiano verso se stesso, verso gli altri, e verso la Natura; in modo da poter esser sempre pronto, giunto nell'aldilà, a superare la temibile pesatura del Cuore, prova che poteva avvenire in qualsiasi momento. Qui invece è curiosa l'analogia con il testamento massonico di Iniziazione, nel quale, si chiede appunto all'Iniziando di riflettere sulla sua condizione nell'apposito gabinetto, e gli viene chiesto cosa egli deve a se stesso, cosa deve agli altri, cosa deve a Dio. In forme e modi differenti, quasi tutti i Riti massonici o Iniziatici hanno questa caratteristica, che viene applicata alla ritualità; con tempi e modalità di esecuzione differenti, ma l'analogia permane significativa, e non si evince solo da questo ovviamente, ma da tantissimi altri particolari,  analoghi  al tipico culto Egizio.
 
                                   
La Pesatura del Cuore: Psicostasia. La cerimonia della pesatura del Cuore
Il dio della Luna Thot sistemava una bilancia con su due piatti, in uno vi era la raffigurazione di Maat la piuma, nell’altro il Cuore del defunto. Thot scrive con un leggero stilo la risultanza del divin giudizio, mentre al suo fianco siede un mostro, il divoratore delle Anime raffigurato come un coccodrillo, pronto a divorare il defunto qualora risultasse colpevole. Se invece fosse risultato Buono, poteva entrare nel Regno di Osiride, un luogo Luminoso , che era rappresentanza della continuazione della Vita terrena.
 I così detti Cattivi, esclusi dal Raggiante Regno dei morti, giacevano perennemente affamati e assetati , nell’Oscuro Regno sotterraneo , che viene illuminato nell’ora in cui il Sole, durante il suo Viaggio Notturno, attraversa lo spazio che sta sotto la Terra.  Una rappresentazione Tipica della Psicostasia o Pesatura del Cuore la si può ammirare nella Tomba di Hennefer, sovra intendente del bestiame e di tutti i possedimenti utilizzati per il Culto di Seth. In questa rappresentazione l’episodio viene narrato in sequenza come su di una sorta di story board cinematografico, pur essendo contestuale in quanto una singola frase è rappresentata in un unico dipinto.
Nella fascia superiore il defunto implora 14 dei giudicatori , 7 dei quali recano l’Ankh, il segno della Vita,nella fascia Bassa, da sinistra verso destra, Hennefer, viene condotto per mano da Anubi, dio dell’imbalsamazione, verso la bilancia. In una sorta di ancestrale fotogramma del medesimo episodio, l’immagine seguente raffigura Anubi che su un piatto della bilancia ha posto il Cuore del defunto , rappresentato dal geroglifico corrispondente ad un vaso, o dalla stessa figura del morto, mentre sul’altro piatto si trova fià la piuma di Maat, della Verità, della Giustizia.
Il Dio della saggezza Thot, prende nota della pesa, e se infatti il cuore, inteso come registratore biologico di tutte le azioni buone o cattive, compiute durante tutta la Vita terrena; bilancerà la piuma, allora il trapassato sarà dichiarato Giusto, o Giustificato, e perciò Ammesso al Regno dei Morti. Nel caso contrario, il cuore verrà dato in pasto a Ammit, colei che ingoia il defunto, raffigurata da un mostro posto ai piedi della bilancia, che è somma di tutti gli animali più pericolosi dell’Egitto: il coccodrillo, il leone e l’ippopotamo.  Nel penultimo fotogramma pittorico , viene raffigurato Horo che presenta Hennefer, ormai Giustificato ad Osiride, che si trova in Trono, all’estrema destra del pittogramma, sotto un baldacchino.
Il testo geroglifico è la C. D, Formula dello Scarabeo del Cuore, tratta dal Cap 30 del Libro dei Morti. In Alto un Occhio Udjat alato(altra rappresentazione di Horo) reca una piuma montata su un supporto loti forme mentre alle spalle di Osiride si trovano le Dee Iside e Nepthys.
Il Trono di Osiride è posto su di una sorta di predellino rettangolare , con un rialzo attraversato da linee ondulate che rappresentano, appunto, onde si tratta , in realtà dell’oceano delle acque Primordiali, il Nun da cui emerge il monticello primigenio da cui, a sua volta, sorgerà, come infatti, sorge un fiore di Loto. Da quest’ultimo a loro volta, nascono i quattro figli di Horo: Duamutef dalla testa di sciacallo, Hapi dalla testa di scimmia, Hamset dalla Testa umana e Qebeshenuf; dalla testa di falco; ovvero tutti i protettori degli organi asportati al defunto e contenuti nei casi Canopici.
La presenza di una Bilancia connessa al concetto di Valutazione della Verità potrebbe giustificare il fatto che proprio tale simbolo sia stato poi scelto, e viene usato ancora Oggi, per indicare , appunto l’imparzialità della giustizia.
                  
                                                                              
                                                         
 
 
Termina qui la seconda parte dedicata alla religione Egizia,  un culto Iniziato Esoterico ,  che grazie alla pazienza, Voi Gentili Lettori, state avendo modo di comprendere meglio ,nel suo significato Intrinseco, attraverso simbologie e narrazioni archetipiche, che altrimenti poco saprebbero rivelare sulla loro Reale Natura, ad una mente Profana. Speriamo di riuscire, nel Principale, tra i nostri Umili e Nobili Intenti, ovvero quello di fare Chiarezza ,sul mondo dell’esoterismo Iniziatico e sulle Arti Occulte Mentali; sia speculative che Operative. Rivelando così a Chi davvero Interessato, una giusta interpretazione storica essoterica, e iniziatico esoterica, del Nostro Rito e delle Leggi di Causa Effetto che tutto Regolano, e la cui corretta comprensione Rivela al Cercatore motivato, le Chiavi, per un corretto studio della Natura Umana ed Universale, lasciando scorgere sprazzi di Luminosa ed Adamantina Reale Unità, che si cela dietro al velo di questa quotidianità esperienziale .
Apparirà sempre più evidente ,agli occhi attenti del Lettore più affezionato, l’interconnessione sia  filologica che storica tra tutti i  culti religiosi , iniziatici ed occulti, e sulla Reale Evoluzione Umana e Cosmica.
Ricordiamo a Tutti, che di Nulla avete Bisogno se non  di Ciò, che  da Sempre; Dorme in Voi, Non avete Bisogno di Alcun Maestro se non del Vostro Io Inconscio e della buona Volontà, Ferma e Amorevole, corroborata dalla Fiamma della Ragione, e mitigata dai sentimenti della compassione.
Solo allora potrete capire di essere parte, individualizzata dell’Unità, essendo in quel lunghissimo eterno istante Uno con Ciascuno di Noi.
Servire Uno è Servire Tutti. Servire Tutti è Servire Uno.
Questa la Nostra Natura, questo il Nostro Scopo.
L’Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio posto sotto l’Autorità secolare della Saggezza Ermetica, nella sua espressione Terrena del Grande Oriente Ermetico Egizio, continua la spiegazione dell’Esoterismo Egizio di prossima pubblicazione.
Abbiamo Detto.
I F.^. e le S.^. dell’Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio. M. B. .^. A^A
 

                                                      

 

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