De Magica Arte Liber Beta (Magnetisque Corpus Magi)
Su questo soggetto abbiamo molte cose da dire, e cose
difficili da spiegare per voi che siete diventati lenti a capire. Il Saggio
troverà la Nostra Pietra perfino nel letame, mentre l’ignorante non potrà
credere che essa esista nell’Oro.
Con questo Capitolo del Nostro de Magica Arte Liber Beta
(Magnetisque Corpus Magi) affronteremo le dinamiche Magiche riguardanti la
fluidità corporea e il magnetismo psichico e fisico all’interno e non del
sistema Kabbalistico, che sono la base dell’operatività Rituale nella Nostra
scuola. In Oltre ripercorreremo la strada della Tradizione tramandata
nell’Ombra dei secoli, da iniziato ad iniziato, di gruppo in gruppo, di Ordine
in Confraternita, passando nelle menti, nei Cuori e nelle mani di Uomini e
Donne che ancora oggi chiamiamo Fratelli e Sorelle, grazie ai quali la
Tradizione è Rinata più volte dalla sue stesse Ceneri, dimostrando ai nemici
della Verità, la loro totale nullità, la pochezza dei loro dogmi e piccoli dei
Morenti.
Per chi davvero Volenteroso, abbia aperto il suo Cuore e la
sua Mente nella Lettura delle Nostre parole, ricordiamo che le informazioni
contenute di seguito, in questo Liber Beta, completano quelle contenute nel
Liber Alpha, facendo di entrambi un Ottimo trattato in grado di fissare Solide
Fondamenta per la Comprensione, di cosa sia davvero la Magia e di come Operi in
Realtà. Affidiamo quindi questa Pietra di Saggezza e Verità a Coloro che
sapranno trarne insegnamento, con la consapevolezza di aver cercato di rendere
comprensibili a Tutti, i nostri Gentili lettori, Iniziati e non, le affatto
Facili Nozioni che Ivi seguiranno.
Si intende per Possibilità Universale, secondo un
espressione della Tradizione induista, l’insieme delle possibilità comprese
nella Realtà Assoluta, Infinita ed Immutabile; Realtà che ha due aspetti:
l’Essere o Unità metafisica, ovvero il principio della Manifestazione, che
comprende le possibilità di manifestazione e gli Archetipi e le idee in quanto
si manifestano; ed il Non Essere o Zero metafisico, cioè il principio della non
manifestazione, che comprende oltre all’Essere che non è manifesto in Se
stesso, Tutte le possibilità di non manifestazione come: il silenzio, il vuoto
e le possibilità di manifestazione in quanto non manifeste.
Contrariamente a quanto potrebbe sembrare per chi non è uso
a tale Linguaggio, il non essere e la non manifestazione, lungi dal
rappresentare il Nulla; per la Tradizione corrispondono alla quasi totalità
della Possibilità Universale, la non suscettività di manifestarsi non
costituendo affatto un minor Grado di Realtà.
L’attuazione integrale di Tutte le possibilità che l’Essere
comporta, costituisce l’Esistenza Universale, esistenza che pur essendo Unica,
in virtù dell’Unità che è il Primo attributo dell’Essere, comprende tuttavia
una molteplicità indefinita di stati, gradi o mondi, ciascuno dei quali viene
realizzato secondo le condizioni che gli sono proprie ed alle quali è per tanto
soggetto.
Nell’Esistenza possiamo distinguere: la manifestazione
informale o priva di Forma (alla quale appartengono Forze, Entità od
intelligenze che le diverse Tradizioni ricordano con i nomi di Angeli, Urì,
Apsara, Dakini); la manifestazione formale o con Forma, la quale si suddivide a
sua volta in: manifestazione Formale Sottile o Psichica e manifestazione
formale Grossolana o Corporea.
La Non manifestazione e la manifestazione informale
costituiscono il Dominio Universale; la manifestazione formale, sia psichica
che corporea il dominio Individuale. Per quanto concerne i termini Forma e
Formale, non sarà inutile sottolineare che per Forma non si intende solamente
quella Geometrica dei Corpi soggetta alle condizioni spaziali e temporali, ma
soprattutto il Principio di Individuazione, il quale non deve affatto essere
concepito come condizionato dal tempo e dallo spazio, il che avviene
esclusivamente sul piano corporeo, così ad esempio le parole sono Forme del
Suono; i contenuti onirici sono concezioni mentali o combinazioni di Idee
rivestite di Forme sottili sostanzialmente dipendenti dalla Forma sottile
dell’individuo che Sogna; l’Immaginazione e la Ragione sono facoltà
esclusivamente Formali, in quanto è noto che si pensa per immagini e parole.
A conclusione di questa breve premessa, possiamo precisare
che il piano spirituale si riferisce alla non manifestazione ed alla
manifestazione informale ed è quindi caratterizzato dalla completa ed assoluta
essenza di Forme, laddove il piano psichico, intermediario tra i piani corporeo
e spirituale, si riferisce esclusivamente alla manifestazione formale sottile
ed è caratterizzato da una tale molteplicità indefinita di Forme da essere
anche definito Proteiforme. Tra il piano spirituale (qui identificato alla non
manifestazione) ed il piano psichico (manifestazione formale sottile), viene a
situarsi la molteplicità degli stati super individuali.
Occorre quindi essere più che diffidenti ogni qualvolta si
leggono certe esortazioni e certi inviti a dissolvere la propria Individualità
nella Coscienza Cosmica; annegare il proprio Io nell’Oceano delle Forme,
annientare la propria Psiche nell’Anima del Mondo; fondere la Propria
Personalità con l’Inconscio collettivo e simili. Espressioni del genere, che
secondo le presumibili intenzioni dei loro autori dovrebbero riferirsi a
realizzazioni di Ordine spirituale, quand’anche detti autori, in qualità di
massimi esponenti della mistificazione, non abbiamo addirittura interesse o
consapevolezza nel confondere ulteriormente le idee, non hanno nulla di
trascendentale e si riferiscono in Realtà al piano Psichico, il più delle Volte
persino Subconscio. Termini quali: Cosmico, Forma, Anima, Inconscio collettivo,
Nulla hanno a che vedere con il piano spirituale e la base per qualsiasi
realizzazione di tale Ordine non è il sub cosciente, bensì la Coscienza
trasposta su di un piano superiore.
Certi “miracoli”
possono essere determinati dalle influenze dall’Alto, come da quelle dal
Basso. Vi sono altresì diversi fenomeni, erroneamente attribuiti alle influenze
dette superiori, che sono invece dovuti a quelle inferiori. Vogliamo alludere a
tutte le manifestazioni paranormali comunemente conosciute come spiritismo.
Per spiritismo intendiamo essenzialmente, nell’ammettere la
possibilità ed oltre alla possibilità il Fatto di comunicare con i morti con
mezzi materiali e con il tramite di un essere umano vivente in possesso di
speciali facoltà, il quale, in considerazione di un tale ruolo intermediario
viene chiamato Medium. Gli spiritisti hanno ripreso, travisandola, l’Antica
concezione ternaria occidentale relativa al composto umano, ma al posto
dell’Elemento mediano Anima, hanno introdotto il cosiddetto perispirito,
all’incirca corrispondente al corpo astrale di certi occultisti, e cioè una
specie di rivestimento fluidico dello spirito che, sempre a loro dire, sarebbe
appunto l’ente che produce i fenomeni extranormali. Con tale teoria essi credono di poter
dimostrare la sopravvivenza, se non addirittura l’immortalità dell’Anima,
laddove le cause di detti fenomeni sono probabilmente diverse.
Tra i fenomeni che si verificano durante le sedute
spiritiche possiamo trovare: spostamenti di oggetti, colpi, manifestazioni di
ectoplasmi e simili, per lo più dovuti ad estrinsecazioni paranormali
dell’individualità del medium, i più discussi sono quelli relativi a
manifestazioni di entità di natura non ben definita, ma che denunciano la
presenza di una qualche forma di Coscienza e di intelligenza che gli spiritisti
affermano appartenere allo spirito del defunto evocato. Il fatto che le
risposte o le comunicazioni ottenute durante le sedute, non superino mai il
livello mentale del medium o degli assistenti alle sedute stesse, dovrebbe
essere sufficientemente indicativo della Reale Natura delle Entità in
discussione che con tutta probabilità si tratta infatti del subcosciente di
qualcuno dei partecipanti, che si esteriorizza per effetto delle anormali
possibilità insite nella individualità del medium.
Nel dominio assai complesso che gli psicologi chiamano
subcosciente, vi è infatti, di Tutto. Dapprima vi si trova, ciò che può essere
chiamato memoria latente, poi vi sono anche tutte le previsioni e tutti i
presentimenti che talvolta divengono abbastanza chiaramente Coscienti; anche in
via normale, in taluni individui. In questo ordine di fenomeni, possono quindi
essere collocate sia le predizioni spiritiche che si realizzano, sia le
predizioni che non si realizzano; in quanto non rappresentano che dei vaghi
pensieri dei partecipanti, che hanno preso corpo, come può farlo una qualsiasi
fantasticheria. Per non parlare poi delle predizioni che si realizzano
solamente perché, ed è questo uno dei maggiori pericoli dello spiritismo, hanno
agito in virtù di suggestioni o di vere e proprie ossessioni. Anche quando
avvengono delle comunicazioni annuncianti fatti effettivamente sconosciuti a
tutti i partecipanti, il subcosciente di questi non e per nulla fuori
causa, in quanto ogni essere umano può
essere in rapporto, per mezzo di questa oscura parte di lui stesso, con esseri
e forze di cui non ha mai avuto conoscenza, nel senso corrente della parola e
si tratta di ramificazioni innumerevoli, alle quali è impossibile assegnare
limiti definiti.
Il corrispondente Macrocosmico di ciò che nel Microcosmo
prende il nome di subcosciente, è costituito da un insieme di Forze Sottili cui
la Tradizione estremo orientale ha dato il nome generico di Influenze erranti,
le quali costituiscono la parte inferiore del molteplice complesso delle Forze
Cosmiche. Queste Forze suscettibili di manifestarsi con l’intermediario di un
organismo vivente, quello del medium, sono quelle, la cui manipolazione
costituisce la parte più importante della Magia e le cui manifestazioni
talvolta spontanee danno luogo a tutti i fenomeni di cui l’osservatore e
l’invasamento costituiscono il tipo più conosciuto.
Alcune di queste energie non individualizzate, che sono
appunto quelle che l’Operatività Magica mette solitamente in moto e che possono
essere spesso attirate, benché involontariamente, dalle pratiche spiritiche.
A queste Forze tra le quali rientrano anche i residui psichici
o elementi disindividualizzati provenienti dai defunti il Mago o lo Stregone,
presta coscientemente ed a spese della propria Forza Vitale, una specie di Coscienza,
riflesso o prolungamento della propria. Il medium od anche il semplice
partecipante alle sedute spiritiche, la presta del tutto involontariamente, ma
sempre a scapito della propria vitalità; ed è appunto questa
individualizzazione fittizia che agli occhi di praticanti del tutto inesperti e
sprovveduti quale sono gli spiritisti, può dare l’illusione di avere a che fare
con Esseri Reali.
Ricordiamo che tali Forze che sovente sono state chiamate
con diverse nomenclature in virtù della polarità cui sono caratterizzati,
possono essere di due nature: quelli positivamente attivi detti anche
proiettivi, che le false religioni chiamano in svariati ridicoli modi, e che
sono quegli spiriti detti Solari, che talvolta sono causa di invasamento
proprio in virtù della loro positiva Attività. Mentre quelle Forze
negativamente passive dette anche ricettive, sono quelle Forze che erroneamente
sono state denominate demoniache o malevole mentre invece sono colme di bontà,
ma sovente possono essere causa di un assorbimento di Energia vitale
nell’Operatore che vi si trova in contatto, e nell’ambiente circostante, questo
in ovviamente in virtù della loro passività negativa ricettiva. Positivo e
Negativo, non devono essere profanamente intesi come aggettivi sinonimi di
benevolo o malevolo, ma bensì polarità come quelle che si possono trovare in
qualsiasi batteria elettrica, contrassegnate dal + (positivo) e dal – (negativo).
Questa dualità elettromagnetica contraddistingue l’Esistenza all’Interno della
Virtualità Cosmica, l’essere umano le possiede entrambe come abbiamo più volte
spiegato, anche se in potenza variabile in ciascun individuo; mentre altre
Forze o entità come ad esempio gli elementali, o altre, sono contraddistinte da
Una sola polarità, da qui la suddetta divisione.
Per quanto concerne, infine, la Forma che a volte può
assumere un ectoplasma, riproducendo le sembianze di qualche defunto, la teoria
detta dell’ideoplastia può fornire una spiegazione soddisfacente. Secondo
questa Teoria, non solamente il sub strato della materializzazione è fornito
dal medium, ma anche la sua forma esteriore è dovuta ad un idea o ad una
immagine mentale, sia del medium, sia di un semplice partecipante alla seduta,
ed una tale immagine può anche essere sub cosciente. Qualcosa di simile, ma in
maniera del tutto cosciente, avviene anche in Magia per mezzo di una
concentrazione instancabile, intensa ed interrotta, il Mago riesce a creare un
ente psichico ad immagine di un ipotetico dio che egli “fissa”, quasi che gli
fosse dinanzi a mo di statua. Che non si tratti di una semplice allucinazione
del Mago è provato dal fatto che la sua creatura può essere visibile anche ad
altre persone e che per distruggerla è necessaria un'altra opera di
concentrazione, a rovescio, devitalizzando l’immagine ed i suoi attributi.
Un errore che viene commesso abbastanza frequentemente, come
risultato della confusione tra ordine psichico ed ordine spirituale, concerne
l’iniziazione stessa, in quanto le assegna espressamente, come scopo, non già
la realizzazione degli stati super individuali, lo sviluppo dei poteri psichici
latenti nell’uomo. Alla diffusione di un simile errore hanno contribuito non
poco tutte le associazioni pseudo esoteriche o pseudo iniziatiche che pullulano
nell’Occidente moderno, ed i cui aderenti, illudendosi circa la natura di detti
poteri, li ritengono indice di sviluppo spirituale, laddove essi, dipendono
esclusivamente dal dominio sottile. Questo avviene non perché il piano psichico
possa venire a contrasto con il piano spirituale tra ciò che si trova su
diversi livelli, non può mai verificarsi un conflitto, ed anzi, per poter
entrare in azione nel nostro mondo, le influenze spirituali debbono
necessariamente prendere dei supporti adeguati, anzitutto sul piano sottile e
quindi anche in quello corporeo, cosicché si verifica in quest’ordine qualcosa
di analogo alla costituzione di un essere umano. Il motivo dell’ostacolo sta
nel fatto che detti poteri psichici, che non hanno nulla in comune con il vero
fine dell’iniziazione e cioè con la Conoscenza pura, costituiscono dei falsi
scopi verso i quali possono essere deviate attenzione, aspirazione e volontà
dell’individuo che finisce per perdere di vista il vero obbiettivo: il
superamento della condizione individuale.
Il pericolo di una tale distorsione è tanto più effettivo in
quanto l’essere, man mano che progredisce sulla via del perfezionamento
spirituale, acquista inevitabilmente delle facoltà di azione sui piani corporeo
e sottile che, pur non essendo trascendenti, escono tuttavia dalla normalità e
che, se assecondate finiscono per costituire delle distrazioni nel senso
strettamente etimologico della parola.
Finché l’uomo ebbe chiara la distinzione tra spirito ed
anima, e quindi tra informale e formale, tra essenza e sostanza, universalità
ed individualità, intelletto e ragione, simili errori di apprezzamento non
ebbero modo di verificarsi; in effetti era sufficiente la consapevolezza della profonda
differenza esistente tra gli ultimi due termini citati ad impedire che
l’orizzonte intellettuale umano si restringesse al punto di non riuscire più a
concepire tutto quanto sfugge ai comuni schemi logici e razionali. Questa
distinzione è resa più o meno evidente dai diversi simboli che, a differenti
livelli, possono adombrare le dualità cui abbiamo accennato: così Minerva e
Venere simboleggiano verosimilmente Conoscenza e Saggezza, affettività e
Sentimento; il Sole e la Luna, spiritualità e psichismo, triangolo con la punta
rivolta in alto maschile attivo, triangolo con la punta rivolta verso il basso
femminile passivo. Come accennato più volte in precedenti pubblicazioni,
parlare di simbologia è un lavoro che presuppone una conoscenza e un vissuto operativo
con conseguente percezione di stati d’Essere e amplificazioni di Coscienza sperimentati
direttamente in prima persona, altrimenti è impossibile penetrarne la Reale
Intima Essenza, sarebbe semplicemente come spiegare un colore ad un cieco dalla
nascita. Rivolgendoci ivi ad un vasto e gentile pubblico proseguiamo oltre
nella nostra pubblicazione e chiudiamo qui questa parentesi.
Secondo tale simbolismo, l’Anima è quindi determinata dalla
intersezione, con il piano individuale, dell’intelletto, ente manifesto ma
privo di forma che procede direttamente dallo Spirito nel processo creativo, ed
è pertanto l’elemento di unione tra psiche individuale e Spirito Universale.
Anche l’intelletto, essendo informale è universale come lo Spirito e potrebbe,
a rigore essere identificato con esso; solo che occorre distinguere tra Spirito
inteso in senso Assoluto, e spirito considerato in rapporto alla
manifestazione.
Come l’occhio per un effetto di prospettiva che pur essendo
illusorio esiste tuttavia per la manifestazione, non può fare a meno di
distinguere il Sole dai suoi raggi, pur essendo la Luce essenzialmente Una e
della medesima natura nell’uno e negli altri, così l’intelletto può essere
considerato come l’espressione dello Spirito nella manifestazione stessa.
Cos’è il Male? Cos’è il Bene? La morale è cambiata in ogni
epoca, si è adattata ai bisogni del momento assecondando in particolar modo
l’interesse delle classi dirigenti. Non ci si può basare dunque, su nessuna
definizione di ciò è Bene e ciò che è Male e si deve cercare altrove una
spiegazione per questi due termini che, alla fin fine sono stati adoperati
esclusivamente dai cattolici e dalle mediocri religioni che ne sono seguite, e
alla sua eresia si sono mescolate nel corso dei secoli. Ci troviamo pertanto
unicamente in presenza di queste due emanazioni della Potenza Divina, cui
bisogna attribuire un nome, ma per denominarle è necessario sapere in cosa
consistono.
Alcuni hanno potuto affermare che il Bene, rappresenta la
positività polare, la corrente proiettiva, mentre il Male la corrente
attrattiva, ovvero la polarità negativa. Ma questa non è che un'altra
denominazione che non spiega nulla. Nel simbolismo dell’Antichità troviamo però
qualcosa di più: il Bene veniva rappresentato dal colore Rosso, mentre il Male
dal Nero. Questo nasce dalla convinzione che l’Anima immortale in virtù della
caduta, fosse imprigionata in maniera inscindibile nella materia, e solamente
grazie all’intercessione dello Spirito sarebbe stato possibile dar vita ad una
sorta di sintesi rigenerata dei due, incarnante l’archetipo del Figlio solitamente identificato con il colore archetipico del bianco.
Quest’ultimo, grazie alla Gnosi, si sarebbe potuto liberare dal ciclo delle
reincarnazioni al quale l’Anima era condannata e così reintegrarsi nel Pleroma
mantenendo però una sorta di memoria individualizzata. Ecco dunque una prima
indicazione, se si traspone questa analogia con quell’altra che ci fornisce
ancora l’antichità: il Rosso è il colore associato allo Spirito. Il Nero alla
Materia.
Abbiamo sovente espresso il nostro disappunto nell’abbandonarci
a schematismi o mediocri suddivisioni, ma questa distinzione in colori
racchiude una profonda chiave Archetipica che troviamo tanto in Alchimia,
quanto nella Kabbalah ( Nigredo – Rubedo ) ; ( Binah – Chockmah). Arriviamo
così all’oggetto del fenomeno delle Liturgie Nere, che dovevano procurare a
coloro che vi si consacravano, la riuscita nel campo della Materia. Ciò del
resto, ben si concilia con lo spirito dei cristiani delle origini, per i quali
la spiritualità era tutto mentre il corpo era visto come un ostacolo
ingombrante. E’ dunque ammissibile che quei primi cristiani avessero chiamato
Male tutto ciò che fosse stato in qualsiasi rapporto con il corpo, lasciando la
priorità, a quella che loro consideravano l’Anima Eterna, che tra l’altro pare avessero
male interpretato nella suddetta divisione tra Anima e Spirito.
Abbiamo così la prova che coloro i quali si dedicavano alle
così dette Messe Nere riconoscevano, conosciamente o inconsciamente, l’esistenza
di queste due emanazioni divine. Per ciò stesso, essi si allontanavano dal
cristianesimo puro, diventando oggetto di esecrazione agli occhi di una società
che aveva bisogno di un settarismo intransigente, per poter consolidare la
propria autorità. Tutti i neofiti si rifugiano nella stretta osservanza della
loro dottrina ed i primi cristiani non sfuggivano a questa regola generale. Da
ciò sono derivate tutte quelle interminabili discussioni, durante i secoli,
sull’unità della sostanza divina. E’ tuttavia impossibile demolire un fatto con
la dialettica; le parole sfuggono, il fatto resta.
Questa dualità dell’Essenza superiore o divina appartiene ad
una tradizione millenaria che non è mai cambiata, malgrado gli assalti che ha
dovuto sostenere. Si è trasmessa fino a noi, tramite una catena ininterrotta, a
dispetto di apparenze sfavorevoli. Per nostra sfortuna ne abbiamo smarrito la
Vera chiave, la spiegazione esatta che ci avrebbe illuminato una infinità di
fenomeni a cui assistiamo giorno dopo giorno. La scienza moderna ci porta
lentamente a questa comprensione, ma attraverso la strada dell’istruzione
accademica si accanisce nello studio degli elementi di una Causa Unica senza
cercare inoltre di risalire direttamente verso di Essa. E’ probabile che questa
evoluzione si sia già prodotta sul nostro globo. Giunta allo scopo, ha dato la
Rivelazione conclusiva.
Dopo questo massimo assoluto, si realizza una specie di
involuzione, che mise la Rivelazione tra le mani di un numero ridotto di
adepti. Così è verosimile che la civilizzazione Rossa fu erede di questa prima
Rivelazione, che poi racchiuse nei templi di Osiride. Ne consegue che questa
dottrina “rossa” contiene la Tradizione che appartiene alla Nostra
civilizzazione. In altri termini, alcuni degli adepti dell’occultismo odierno,
sono i diretti eredi dei sacerdoti dei Templi di Osiride. Per provare
l’esattezza di questa Nostra proposizione, si può fare un rapido excursus
storico. E’ sufficiente allo scopo constatare che la stessa dottrina si
rinviene in ogni epoca. Arriviamo in tal modo alla spiegazione delle Ritualità
Nere, ai loro scopi e al loro oggetto. Tuttavia per scoprire la Verità dovremo
demolire con immensa soddisfazione una sovrastruttura fatta di menzogne
interessate o di ingenuità create con ogni supporto della mediocre
immaginazione e ignoranza popolare.
Se si ammettono come esistenti queste due forme della
potenza divina, si possono anche ammettere l’esistenza di sacrifici o cerimonie
per ognuna di loro. Da qui vengono i termini che si rinvengono in molti autori
di magia bianche e nera, di alta e bassa magia. Ora, è solo dopo la nascita del
cristianesimo che si è parlato della seconda. Si capisce quindi, come vedremo
anche in seguito, che in tutte le cerimonie di quella che si definisce Magia
Nera, c’è sempre stato un certo sessualismo. Quest’ultimo è necessario per
molteplici motivi che cercheremo di esaminare nel corso di quest’opera. Adesso,
contentiamoci di constatarne l’esistenza. Sempre il cristianesimo ha inventato
il termine Diavolo, riferendolo a tutto ciò che attiene all’ordine materiale
della Vita umana. Per riassumere, la Potenza Divina si mostra al genere umano
sotto due forme, Una si riferisce all’Intellettualità e la Seconda alla
Materialità.
Tuttavia l’individuo mortale è in grado di partecipare
di questa potenza soprannaturale anche non attraverso la mediazione di esseri
o forze definite soprannaturali. Nelle cerimonie della magia è anche ad esse che si
rivolge. L’officiante, e tali esseri soprannaturali e intermedi si possono
volgarmente chiamare elementali. Per porsi in rapporto con questi si utilizzano diversi mezzi in
ambienti adeguati. In definitiva non si tratta che di una questione di
ambientazione magnetica e di una Conoscenza insita ancestalmente nell'Essere Umano, come nel Cosmo, della quale solo alcuni posseggono l'Esatta chiave di Lettura.
Il magnetismo Universale domina il mondo, ma noi abbiamo
cominciato ad accorgercene solo nel secolo scorso con la scoperta della radio,
della telefonia senza fili ecc. Nello stesso ordine di Idee, si trovano la
telepatia e la televisione. In realtà è la religione che ha deformato il senso
delle parole; essa ha trasposto in un piano artificiale e solo religioso quelli
che nella Tradizione erano unicamente termini scientifici. Se noi ora adottiamo
questa terminologia scientifica, priva di inutili orpelli, arriviamo alla
semplice constatazione che la Potenza Divina, all'interno dell'Universo Olografico delle possibilità, o odierna virtuo realtà, si può riassume in due "fluidi" di
polarità contraria, il fluido proiettivo o positivo e il fluido attrattivo o
negativo; quindi la stessa non è altro che un vortice condensatore.
La Kabbalah, che è
una delle forme della Tradizione più vicina a noi, insegna che
l’universalità degli esseri e delle cose, si compone di piani o mondi sovrapposti,
raffigurati come dei cerchi concentrici. A questi mondi ha dato i seguenti
nomi: Asiah, Jesirah, Briah, e Aziluth. Asiah contiene il nostro globo ed i
pianeti, oltre ad essere anche la residenza degli elementali inferiori o più
esattamente delle anime prive di corpo fisico ma ancora in contatto con
l’universalità degli esseri viventi sulla terra. In rapporto a noi, alla nostra
benché minima capacità di contare, sono infiniti nel tempo e nello spazio. Per
loro un chilometro non significa nulla o almeno non dice nulla.
Jesirah è l’ambito dei così detti angeli o elementali
superiori, la loro potenza è ancora più vasta e per noi risulta impossibile in
condizioni profane concepirne il limite. Briah è la residenza delle Anime
libere; queste non sentono più alcuna attrazione verso il mondo terrestre o
materiale, in particolare esse ci sovrastano dall’Alto. Aziluth infine, è il
vortice centrale di Luce e Calore. Il Tutto che simboleggia la Potenza Divina,
la quale risulta in contemplabile da chiunque.
Il pentacolo di Salomone, in questo preciso contesto, ci
significa che ciascuno di questi mondi corrisponde ad uno dei due elementi
della Potenza Divina. Così gli elementi del mondo di Asiah sono influenzati dal
polo positivo, mentre quelli di Jesirah da quello negativo. Questo significa
per noi che la cerimonia magica si riduce ad una semplice questione di
ambientazione magnetica. Ad esempio, per attirare gli elementali, è necessario
creare un ambiente attrattivo. Quelle che sono state definite Messe Nere, non sono
state dunque altra cosa e non hanno avuto altro scopo che questo: attirare gli
elementali.
Per tanto nella Liturgia Nera o in quella cerimonia che con
tal nome si è voluto definire, non è mai stata una questione di conversare con
il Diavolo, in Realtà, ma invece un operazione per mettersi in rapporto con
questi elementali di Asiah, per ottenere un risultato concreto mediante una semplice trasmissione di
pensiero ed energia fluidica.
Sempre secondo la Kabbalah, ogni Anima liberatasi dal corpo
fisico evolve nel mondo di Asiah e poi in quello di Jesirah. La cosa implica
del pari l’ammissibilità della metempsicosi, potendo supporre allora che
l’anima prima di passare da Asiah in Jesirah e da questa in Briah, effettua un
nuovo soggiorno sulla terra; è la dottrina della reincarnazione.
Ora, la reincarnazione appartiene alla Tradizione di tutti i
tempi e la si è trovata in molti dogmi religiosi. Naturalmente questa
Tradizione mette in imbarazzo la dottrina del libero arbitrio, oggetto di tante
discussioni, con o senza grazia. E’ però probabile che il libero arbitrio si
limiti ad un numero molto limitato di azioni. Quest’ultimo è del resto ancor
più limitato nella vita sociale, dalle leggi e dalle inutili convenzioni.
Da qui in poi cercheremo di capire come funzionano realmente
le Liturgie Nere e in che modo operino alcune Forze in relazione alla Fluidità
magnetica corporea. Fu solo in certi personaggi, poco versati negli argomenti
scientifici, che divenne una folle elucubrazione, i particolari che ci hanno
trasmesso gli autori che hanno trattato della questione, sono assai incompleti
e male esaminati. E’ del resto molto probabile che questi autori antichi non
abbiano assistito che a delle false Ritualità definite Liturgie nere,
sceneggiate più o meno ben fatte da stregoni ingenui o da preti simoniaci.
Questo tipo di messe Nere non hanno alcun rapporto con le vere Cerimonie
Magiche, quelle che hanno per scopo di mettersi in contatto con gli esseri
sopraterrestri che, per loro possibilità, possono intervenire a modificare un
Destino. Non è meno vero però, che in queste cerimonie, false o meno che siano,
la nudità riveste un ruolo importante. Vedremo più avanti qual è il motivo di
questa funzione. Ora, ci preme sapere se questa Tradizione, alla quale noi ci
ricolleghiamo, così come le Messe Nere e la stregoneria del medioevo, sia
davvero Unica e sempre la stessa. E’ gettando uno sguardo sulla storia che
potremo maturare questo convincimento. Parallelamente, lungo tutto il corso di
questa Tradizione, scopriremo le tracce della presenza della sessualità.
Non bisogna pensare che lo spiritismo e la Magia siano nati
nel medioevo. Tertulliano ci informa che nell’Impero Romano c’era un numero
enorme di maghi, stregoni, pseudo teosofi e Kabbalisti. Era l’epoca in cui si
deificava Apollonio di Tiana. Bisogna notare che furono gli ebrei che avevano
fatto conoscere queste pratiche, così pure certi orientali appartenenti a sette
sconosciute a Roma. Per rintracciare l’origine di queste credenze bisogna
dunque risalire più indietro.
Sia come sia, che si guardi a Nord, a Sud, ad Oriente o
Occidente; si trova sempre questo mistero di una trinità sotto denominazioni
differenti. Secondo Tacito, i Germano adoravano il Sole e la Luna, li adoravano
sotto i nomi della Dea Sunna e di suo padre Manes. Adoravano anche una terza
Dea chiamata Ertha o Freya. Da questi tre Dei sono derivati: Sonntag, Mondtag,
Freytag, dai quali si evince che Sonntag (Domenica) il Sole, Montag (Lunedì) La
Luna, Freytag (Venerdì) Venere. La stessa trinità, sempre secondo Tacito, la
troviamo tra gli Scandinavi: Odino, Thor o Donar, Tyr o Saxnot.
Nelle più antiche Tradizioni orientali ancora la stessa
Trinità. Secondo Zoroastro, dall’Eternità assoluta o Wodh emanano: Ormundz,
principio intellettuale; Ahriman, principio materiale; Mithra la Volontà umana.
E’ qui dunque che scopriamo in modo più lampante il significato reale della
Tradizione. Risalendo ancor più indietro, fino ai tempi dell’antico Egitto,
(Vedi De Magica Arte Liber Delta Egittum Facture) in cui abbiamo: Osiride il
principio maschile Solare; Iside il principio Femminile Lunare. Al di sopra di
Essi domina Ishwara, l’Assoluto degli Atlantidei.
Ovunque rinveniamo quindi la stessa dottrina di un principio
maschile o positivamente attivo e associato allo spirito; un principio
femminile, attrattivo ,negativo passivo o per taluni materiale ed un principio
Unico, assommante in se stesso i due principi precedenti.
Soffermiamoci adesso sui Grandi Iniziati precedenti la
nostra era, il grande Iniziatore della Razza bianca per l'Archetipicha mitologia accettata da molti è Ram.
Apparteneva al collegio dei Druidi e veniva come loro dal Polo Nord. Si staccò
dal collegio dove celebrava e accompagnato da numerosi proseliti discese per la
prima volta nella regione del Mar Caspio. I cronologisti fissano questo esodo a
circa il 6000 a.C. Avendo aumentato il numero dei seguaci, varcò i monti Urali
giungendo fino in India. Da qui i nomi di Lama, Brahma che si trovano nella
teologia indù.
Si rende adesso necessaria una piccola digressione, onde
facilitare al meglio i nostri Gentili Lettori nella comprensione di quanto in
Realtà sia complesso e completo il sistema mitologico che racchiude in se non
solo la storia dimenticata della razza umana e delle sue origini, o solo un simbolismo occulto in grado di
svelare l’essere umano, l’universo e l’Unità Assoluta (Divinità Reale) , ma
contiene in se anche aspetti che tentano di svelare ogni piccolo aspetto della
ciclicità, sia di quella umana, sia di quella universale. Comprendiamo che quanto stiamo per sottoscrivere non sarà condiviso dai Nostralgici della Radix davidis, per i quali tutto il simbolismo esoterico si risolve nel sistema delle Tribù di Israele per i quali ove c'è un leone c'è sempre la Tribù di Giuda,ma se ci permettete nelle parole che seguiranno c'è un profondo archetipico simbolico significato che Fortunatamente non sarà Mai compreso dai Molti.Per questo
all’interno di tutti gli antichi culti religiosi, troviamo che il Sole veniva
identificato con l’aspetto legato al suo sorgere durante l’equinozio di
primavera in corrispondenza di una determinata costellazione zodiacale. E’
questa la parte di un complicato Codice, che coagula in se elementi fisici e
metafisici, elementi umani e divini, racchiude fondamentali nozioni di
matematica, geometria, fisica, medicina, Astrologia; e proprio una piccola, ma
fondamentale chiave per decifrarlo è basata sulla precessione degli equinozi.
Ogni 2160 anni circa,( datazione rivedibile, secondo noi) passando da una casa zodiacale
all’altra, il Sole garantiva un computo temporale preciso per i popoli che
basavano proprio sullo scorrere del Sole lungo l’Orizzonte i loro ritmi Vitali.
Tutte le culture antiche hanno inglobato questo sistema nei loro miti e lo
hanno presentato nelle loro divinità principali. Non solo le forme di arte e di
architettura antica contengono i riferimenti legati alla precessione degli
equinozi, ma anche nei miti, nelle leggende e nelle storie tramandate oralmente
e in forma scritta compare una conoscenza astronomica precisa e con piena
consapevolezza del fenomeno astronomico precessionale.
Inoltre gli antichi scienziati utilizzavano un codice
numerico precessionale, riscontrabile in ogni mito ed in tutta l’architettura
sacra sparsa su tutto il nostro pianeta. Un grado precessionale è stato
calcolato dalla scienza ufficiale in 71,6 anni. Essendo la mitologia basata su
simbologie umane ed animali, difficilmente avrebbe potuto adottare come
riferimento un numero decimale, ma poteva servirsi dello stesso numero
arrotondato per eccesso, il 72. Questo numero di importanza rilevante anche in
molteplici altri aspetti della scienza occulta, come i 72 nomi di dio, i 72
demoni che Salomone imprigiona, ed in
molteplici altri aspetti, ci riserviamo in futuro di dedicare una pubblicazione
alla numerologia sacra ed archetipica, adesso è importante fissare l’aspetto
precessionale e come questo codice contente Ogni cosa, ed ogni aspetto sia
manifesto che non manifesto, in questa Grandiosa Sinfonia che possiamo definire
il Codice Iniziatico Completo.
Il numero che domina quindi anche il codice processionale è
il 72, dal quale si possono ottenere una serie di altri numeri collegati
logicamente tra loro. Possiamo azzardare dicendo che circa 18000 anni or sono
la Terra è stata investita da un cataclisma di immani proporzioni, la cui
testimonianza compare in tutte religione, i miti come ci testimonia il racconto
del diluvio Universale affrontato da Noè, inoltre ci viene confermata anche
dalla scienza ufficiale attraverso i carotaggi glaciali.
Probabilmente vi furono sopravvissuti in zone franche e gli
stessi probabilmente si accorsero che l’evento nella ciclicità Cosmica si
sarebbe sicuramente ripetuto a distanza ciclica di anni. Da quell’istante tutti
i loro sforzi ed il loro lavoro fu volto a lasciare ai posteri una previsione
ed un messaggio. Vogliamo credere che tutto questo incessante lavoro non fu
solo istinto di sopravvivenza del genere umano, ma qualcosa di divino li animò
e una compassione Fraterna li spinse a sacrificarsi per un umanità che neppure
avrebbero conosciuto, consapevoli che in essa vi sarebbe stato il seme e lo
scopo del Loro esistere, il loro lavoro per la salvezza di un patrimonio che
potesse andare oltre le catastrofi cicliche, favorendo l’evoluzione dell’Uomo
verso la Divinità.
Essi, attraverso la comprensione del lato Oscuro di Dio e
della precarietà della Vita umana, divennero tolleranti e comprensivi, cercando
una salvezza comune. Vogliamo rimandarvi ad immagini di uomini intenti a
progettare qualcosa di Grandioso che sfidasse il tempo, poiché portatore di un
messaggio inconfutabile. Vi invitiamo a penetrare nei Grandi giacimenti di
intenso significato e di esperienze che costituiscono la memoria collettiva di
ogni essere umano. Gli interrogativi che intendiamo sollevare, i dubbi che
vogliamo insinuare, i veli che vogliamo alzare, non nascono solo dalle nostre
menti ma vengono attivati dalle anime di uomini e donne Antichi, i cui geni
Vivono Oggi in ciascuno di Noi, e la cui Grandezza Arde Oggi come Ieri alle
Soglie della Vita.
Attraverso percorsi angusti ed oscuri, attraverso
costruzioni grandiose, attraverso miti e leggende, ci parlano di catastrofi
cosmiche, di crolli e nascite di mondi, ma anche di Fraterna amicizia, di
saggia Grandezza e soprattutto di Speranza. Lanciare un messaggio che non si
perdesse nel corso dei millenni e rimanesse inalterato nel tempo, deve essere
stato per i nostri antenati un dilemma e gli strumenti per realizzare una tale
Opera furono scelti con Meticolosa Oculatezza. Considerando il lungo raggio
temporale che il messaggio doveva attraversare, essi presero in considerazione
vari canali: l’uso del linguaggio matematico fondamentale ed unico in grado di
unire culture diverse anche lontane nello spazio e nel tempo; in ogni civiltà
che abbia raggiunto un certo grado di sviluppo alcuni numeri saranno sempre
riconosciuti, come ad esempio il 3,14 numero magico del p greco, oppure l’11,1
che ogni civiltà evoluta associa con il ciclo medio delle macchie solari.
L’uso di un codice simbolico figurato, che sfruttando gli
effetti della precessione degli equinozi permetteva di ottenere un orologio
cosmico che offriva sicurezza ed affidabilità circa le date di partenza e di
arrivo del messaggio. Una volta lanciato esso doveva rimanere inalterato e vivo
nella Tradizione comune ad ogni cultura. Per la concretezze e per
l’immediatezza visiva essi evidentemente si affidarono alla dura e resistente
pietra che ancora ci parla attraverso blocchi allineati e squadrati secondo
precise direttive astronomiche come per esempio la Sfinge, le Piramidi di Giza,
il tempio di Angkor o le costruzioni di Stonehenge.
Davvero povero sarà quell’uomo che non riuscirà ad andare
oltre il linguaggio cifrato ed allegorico delle parole. Veramente piccolo sarà
l’uomo che si fermerà solo alle apparenze, poiché intrappolato nel proprio
labirinto non troverà il Filo di Arianna che lo guiderà alla Salvezza. Vane
sarebbero state le ciclopiche fatiche dei nostri antenati, dalle menti eccelse
e dai Cuori Divini, iniziati Fraterni affini. Ringraziamo questi Eterni
Fratelli, che Vivono oggi in ciascuno di Noi, poiché il Loro Grandioso compito
è giunto a destinazione, e come promesso, Noi ci apprestiamo a Breve a
rivelarlo all’ultima generazione.
Questa digressione si è resa necessaria al fine che Voi
comprendiate che ogni Epoca o periodo storico di circa 2160 anni(datazione rivedibile secondo Noi) è stato
rappresentato dalla costellazione che ospitava il Sole all’equinozio di
primavera che non è sempre la stessa, ma varia molto lentamente nel corso dei
millenni. Il punto equinoziale o Gamma, ossia il grado Zero dello Zodiaco in
cui ha inizio il segno dell’Ariete, si sposta posteriormente e così lentamente
attraverso le costellazioni. Abbiamo traccia certa di sei epoche trascorse sino
ad oggi, Leone dal 10960 a.c. al 8800 a.c. , Cancro dal 8800 a.c. al 6640 a.c.
, Gemelli dal 6640 a.c. al 4800 a.c. , Toro dal 4480 a.c. al 2320 a.c. Ariete dal 2320 a.c al 160a.c. , Pesci
dal 160 a.c. al 2000 circa d.c. . Per tale motivo Troviamo all’Interno di Ogni
Culto e soprattutto nella Mitologia il simbolismo caratterizzante ciascuno di
questi periodi. Secondo la Tradizione i dodici segni dello Zodiaco si
riferiscono nella storia di Ram.
L’ariete che lo rappresenterebbe fugge verso il sud girando
la testa verso il nord. Poiché l’Ariete è considerato come il primo dei segni,
esso indica l’inizio dell’anno. Quest’inizio avrebbe dunque luogo al principio
del solstizio di inverno, cioè il 21 dicembre. Notiamo del resto che presso i
Druidi, cui apparteneva Ram, la raccolta del vischio avveniva la notte del 25
dicembre, cioè la Notte di Natale. Ram, come abbiamo detto può essere
considerato come il grande iniziatore della razza bianca, erede attraverso i
druidi della Tradizione definita Rossa.
Se molti dei nostri Lettori hanno trovato questa digressione
sull’aspetto del codice processionale inadeguata o fuori dal contesto, lo possiamo comprendere in quanto
assimilare l’argomento centrale di questo nostro Liber Beta al discorso
precessionale in una mente profana, o che non abbia raggiunto livelli della
conoscenza Iniziatica tali da rivelargli con estrema chiarezza la perfetta
coesione tra i due argomenti apparentemente lontani tra loro. A questo
proposito ci limitiamo, solo per alzare un po’ il velo della comprensione di
questa velata rivelazione, a concludere questa digressione con una nota
citazione. Come in Alto così è in Basso. .^.
Ricordate anche, che in ogni nostro scritto vi è sempre una
triplice morale iniziatica rivelata non rivelata, come l’occhio che c’è o no,
nel Triangolo. .^.
Zoroastro o Zarathoustra sembra essere il più diretto
discendente di Ram, è il fondatore del Parsismo, base del Brahmanesimo. Alla
stessa Rivelazione appartengono Orfeo e Mosè. Pare che entrambi vennero
iniziati nei templi Egizi. Entrambi ebbero il titolo di Figlio di Dio, con la
necessaria autorità per portare ovunque la buona parola. Orfeo, si dice creò la
mitologia greca la quale divulgava, mantenendoli occulti, i Grandi Segreti
della Natura, umana ed Universale. Ogni racconto mitologico possiede un senso
apparente e uno nascosto compreso dai solo adepti.
Mosè dal canto suo è considerato il padre della Kabbalah
,anche se secondo Noi le origine del sistema kabbalistico si perdono davvero
nella notte dei Tempi; questa era riservata solo agli adepti e che nasconde
anche’essa sotto il velo del simbolismo, i segreti della Natura umana ed
Universale.
Odino, ultimo discendente dei Druidi, diverrà il grande
iniziatore dei Celti e dei popoli settentrionali, ricondotti da lui all’antico
Culto che le migrazioni e le grandi invasioni avevano in parte distrutto. Come
abbiamo già detto, se si comparano le dottrine di tutti questi grandi
rivelatori, le si trovano ovunque identiche nella sostanza, ovunque esse ci
mostrano un elemento proiettivo e maschile ed uno attrattivo femminile e la
loro combinazione che offre un completo equilibrio. E’ ciò che la Kabbalh vuol
significare con le parole enigmatiche dello Zohar: “ In lui, le due narici da
cui prorompe il soffio che anima ogni cosa”.
Anche Pitagora venne iniziato nei templi Egizi, riportò tra
i Greci la rivelazione che stava cominciando ad affievolirsi, presentandola
sotto un aspetto suo proprio. Sarà il primo ad entrare davvero nell’ambito
scientifico, trascurando il simbolismo e offrendo una sorta di formule precise.
Ciò si riferisce unicamente all’evoluzione dello Spirito greco. Attraverso
questi cammini noi giungiamo alla Kabbalah e alla Scuola di Alessandria.
Per la Kabbalah, ecco cosa scrive Papus che citiamo perché è
quello in grado di riassumere meglio tutta la questione: “ Mosè divise il suo
insegnamento in due parti collegata da un Terzo elemento. Una parte scritta la
lettera, composta di caratteri ideografici a triplice senso e costituente il
corpo. Una parte orale, lo spirito, costituente la chiave della parte
precedente. Tra le due parti un codice di regolamenti relativo alla scrupolosa
conservazione del testo che preserva la vita della Tradizione, avente la
giurisprudenza come principio animatore.
Il corpo della Tradizione prese il nome di Massorah. La via
della Tradizione si divide in Mishna e Ghemara la cui unificazione dette vita
al Talmud. Infine lo spirito della Tradizione, la parte più costituì il Sepher
Yezirah, avente come annessi lo Zhoar, il Tarot, e le Clavicole. L’insieme di
tutto ciò ha formato la Kabbalah. Ripetiamo che questa è un quadro
semplicistico e riassuntivo che fornisce un fondamento per comprendere la
Kabbalah, ad esempio Noi, nella Nostra Via
Operativa e speculativa, riconosciamo anche oltre alla Tradizione
scritta, orale, letteraria attraverso la Ghimatria ( metodo di conteggio numerico di lettere d'uso in
senso esoterico) , anche una Tradizione simbolica e pratica, che tendiamo
sempre a distinguere nelle varie aree di interesse, per non parlare della
vastità argomentativa sull’albero della Vita, le sephirot, e le "qlifoth" (sulla cui effettiva veridicità ci riserviamo di parlarne) ,per le
quali occorrono appositi pubblicazione onde tentare di tracciarne concretamente
le linee generali al fine divulgativo, cosa questa che esula dal’argomento ivi
trattato, perciò chiudiamo qui questa precisazione per Onor di precisione,
cercando di non sminuire un Sistema talmente completo e complesso in quattro
brevi righe.
Del pari ritroviamo in tutte le scuole ad essa succedutesi
come in quella degli Gnostici, dei Carpocraziani, dei Manichei, degli Adamiti e
dei Marcioniti un richiamo alla sessualità e alla voluttà in tutte le sue
forme. Ma qui, non bisogna scordare che l’eresia cristiana, per mettere un
limite alle vette del piacere e della Conoscenza, fece disprezzare la
sessualità in se stessa, inventando il pudore e i suoi attributi; per non
parlare del disprezzo che questa riversò anche verso la donna, con l’invenzione
del peccato originale e combattendo con tutta la sua miseria tutto ciò che non
conveniva al suo turpe squallore e alla pochezza dei suoi auto eletti ministri.
Da qui, una reazione altrettanto violenta dilagò ovunque senza risparmiare
niente e nessuno osasse esulare dal pensiero cristiano, e questo si manifestò
con molteplici esagerazioni ed abomini.
Ancora questi culti vennero accusati di Magia pur dedicandosi
semplicemente alle usuali cerimonie degli antichi riti. Queste cerimonie
differivano a seconda che si indirizzavano all’elemento spirituale della
Potenza superiore o che si rivolgessero all’elemento materiale di quella
Inferiore. E’ in questi ultimi che si manifestò la sessualità. Gettiamo uno
sguardo di insieme su queste differenti schole e vedremo subito che si
assomigliano tutte, ed evidentemente derivano tutte dalla stessa Radice
Tradizionale.
La prima in ordine di tempo fu quella di Simon Mago, il
presunto inventore, o scopritore degli Eoni.( Intesi non in senso di periodo
storico). Secondo sant’Ireneo ed Epifanio costui negava il libero arbitrio
attribuendo ogni azione umana alla Volontà degli Eoni che guidavano l’umanità
secondo il loro capriccio. Nato in Samaria si era sposato con una donna di nome
Elena, che probabilmente aveva anche facoltà medianiche. Presumibilmente, come
le dame del Vrill, Elena era dotata di una particolare sensibilità magnetica.
Teodoretto afferma che i suoi discepoli e i suoi continuatori si abbandonavano
ad ogni sorta di impudicizia. Capiamo da ciò che , nelle cerimonie la nudità di
uomini e donne si manifestava pubblicamente. Secondo gli antichi costumi dei
Romani questa esposizione di nudità non sarebbe stata considerata disdicevole,
ma con la venuta del cristianesimo venne interdetta ogni licenza e il pudore fu
posto tra le virtù cardinali.
E’ probabile che i loro avversari non abbiano ben compreso
la loro dottrina e che essi stessi non hanno mai tentato di spiegarla ne
divulgarla, conservando per loro stessi, quei segreti che li rendevano una
Potenza. Il grande risentimento che si ebbe contro di essi fu sicuramente la
loro pretesa negazione del libero arbitrio. Ma, senza dubbio, questa negazione
non fu assoluta affermando soltanto il potere degli Eoni nelle faccende della
Vita umana.
Questa dette origine a varie sette di maghi, più o meno
iniziati come i Menadriti in Samaria, gli Ezioniti in Giudea; i Corintiani in
Egitto. Ma siamo certi che solo i padri della chiesa disputarono sul loro conto
abbandonandosi a interminabili discussioni scolastiche, mentre quelli stessi
custodivano segreta la Vera chiave della loro dottrina. La principale risorgiva
di queste Scuole fu certamente lo Gnosticismo, che si manifestò verso l’anno
137.
In tal contesto apparve la teoria della metempsicosi.
Clemente di Alessandria, Ireneo e Teodoretto ne contestarono la pretesa che le
Anime verrebbero inviate nei corpi allo scopo di purificarsi. Questi stessi
pseudo santi, affermavano che gli Gnostici si abbandonavano a innumerevoli
peccati. Si trova dunque dappertutto questo biasimo dell’impudicizia, del
piacere, del culto della voluttà. Essi stessi, si diceva, negavano il libero
arbitrio e consideravano gli angeli come esseri intermediari tra gli umani ed i
mondi superiori. Essi adottarono sia la teoria degli Eoni che quella
dell’Emanazione. Qui ritroviamo i fluidi di cui ci parla la Kabbalah in modo
discreto, cosa che implica in fondo che l’una e l’altra derivano dalla stessa
schola.
San Paolo fu loro grande avversario e nelle controversie che
ebbero con lui, si rinviene ancora una volta il tema della negazione del libero
arbitrio. Tertulliano ci parla dei Valentiniani eredi dello Gnosticismo. Loro
capo fu un certo Valentino nato in Egitto e filosofo pitagorico. Nel suo stesso
periodo ci furono i Marcionisti. E ancora una volta l’accusa di pubbliche
eresie. I discepoli di Marcione si abbandonavano apertamente alla Magia e si
dice che invocassero il Demonio. In queste sedute magiche c’erano uomini e
donne nudi.
Risultato di queste operazioni una serie di prodigi che
sembra causarono il più vivo sbalordimento e che i cristiani considerarono come
opera stessa del Demonio. Poi, ecco Sant’Ireneo che chiama Marcione: bocca e
figlio maggiore del Demonio. Secondo questo stesso bigotto, tali personaggi
pretendevano che la creazione del mondo fosse opera dello Spirito Malvagio. C’è
dunque qui un vero e proprio errore, poiché Marcione e Valentino credevano
nella doppia emanazione della Potenza Divina e consideravano che soprattutto la
terra fosse dominata dall’influenza materiale. Questo spiegherebbe le
operazioni magiche, le diverse cerimonie e Riti, a cui si abbandonavano gli
adepti.
Sant’Agostino ci fornisce una prova di questa supposizione
dicendo che i Marcionisti distinguevano in Dio, due differenti divinità.
Epifanio và oltre, attribuendogli la credenza in un terzo principio emanazione
dei due precedenti e il loro accoppiamento. Si discerne dunque ogni volta la
stessa dottrina. E’ certo che questi diversi gruppi seppero ben custodire il
loro Segreto e sono stati condannati solo per mediocri illazioni profane ed
ignoranti su quanto è trapelato loro malgrado.
Nonostante la caccia incessante della chiesa nascente contro
tutte quelle che i suoi falsi ministri consideravano eresie, ne nascevano
continuamente di nuove e che in base alle accuse che le si imputavano, dovevano
appartenere allo stesso seme.
I manichei avevano avuto per fondatore uno schiavo persiano
di chiamato Manes, nome che cambiò in seguito in Maniceo o Manicheo. Epifani
pretende che i suoi discepoli adorassero il Sole e la Luna. Agostino al
contrario, riconosce che essi concepivano due principi divini. Teodoretto và
oltre, precisando che uno dei principi era la Luce ed il secondo la Tenebra.
Messo assieme tutto ciò ci fornisce la prova che si tratta
sempre dei due elementi: proiettivo e attrattivo, psichico e materiale. Secondo
lo stesso pseudo san Agostino essi credevano all’immortalità dell’Anima.
Avevano inoltre in orrore il matrimonio ed è probabile che tra loro, come in
molte altre sette dell’epoca, le donne fossero in comune con gli uomini. Ne
consegue che molte cerimonie terminassero con un orgia collettiva. Ma tutto ciò
che aveva la sua ragion d’essere nella teoria dei fluidi, come vedremo in
seguito. D’altronde i molti scrittori cristiani che studiarono questa setta,
testificarono che Manes non fece altro che rinnovare la Tradizione di
Zoroastro.
Bisogna inoltre riconoscere che i Manichei si riallacciavano
strettamente agli Gnostici Marcioniti; si può dunque ammettere ancora una volta
che si trattasse di un'unica scuola radice, continuamente risorgente dalle sue
ceneri come la Fenice. Infine Tertulliano, molto più genericamente, inseriva
tra gli eretici che negavano il libero arbitrio tutti coloro che si occupavano
di Magia e Astrologia. Egli precisa che tutti gli eretici da lui enumerati si
abbandonavano apertamente a quelle scienze. Allo stesso modo verso il 130 d.c.
comparvero i Carpocraziani e gli Adamiti.
Eusebio chiama semplicemente i primi col termine di maghi e
fornicatori. Li si diceva discepoli di Platone e probabilmente essi credevano
alla perfezione attraverso l’unione dei sessi in una sola persona, quello che
in seguito venne definita magia sessuale. I Carpocraziani credevano, come tutte
le altre sette alla metempsicosi, ai due
principi riuniti in un solo Dio o
Infinito. Credevano che Gesù fosse nato da Giuseppe, come un comune mortale e
negavano conseguentemente l’immacolata concezione che peraltro non era ancora
all’epoca un dogma di fede.
Gli Adamiti erano anche loro originari di Alessandria e
questa è un ulteriore conferma che tutti questi gruppi ruotavano intorno ad una
Tradizione Radice, che non poteva altro che provenire come abbiamo visto nel
Liber Delta (Eggittum Facture) dalla Terra di Kem, ovvero l’Egitto, che è
proprio il caso di definire Ta mer (Terra Magnete). La loro dottrina non
differiva da quella dei Carpocraziani, reclamavano la messa in comune delle donne;
si ha certezza che si denudassero nel corso delle cerimonie di culto e si
diceva facessero così per ristabilire la condizione edenica.
Tra gli Gnostici, dove si sono trovate pietre con inciso
l’acronimo Abraxas, il cui significato è giunto integro sino ai nostri giorni
ed è ancora presente all’interno dei moderni templi gnostici, utilizzato
sovente anche come amuleto. Non ci dilungheremo qui sul significato di questo
acronimo, ci limiteremo a dire che la rappresentazione grafica di Abraxas è di
un Dio con la testa di Gallo, le gambe formate da due serpenti spesso di due
colori diversi bianco e nero; nelle mani stringe una frusta triforcuta ed uno
scudo tondo con su inciso un calice. Basilide, capo di un altro gruppo
Gnostico, dice che bisogna attraversare 365 cieli per raggiungere la
perfezione, per lui Abraxas rappresenta anche la cifra 365; è dunque il Dio
supremo. Del resto gli adepti di Basilide credevano alla metempsicosi,
all’esistenza di due anime nell’uomo, un Anima Lunare e uno Spirito Solare. Anche
loro si abbandonavano ad operazioni magiche comprendenti pratiche sessuali, si
dichiaravano discepoli di Pitagora.
In base a quanto detto finora, possiamo constatare che
esiste una lunga catena praticamente ininterrotta costituita da società segrete
e confraternite sotterranee che la chiesa ha sempre perseguitato con indefessa
tenacia, ma senza alcun successo tranne quello di aver ucciso e bruciato sotto
accusa di eresia più vittime di tutti i folli regimi totalitari conosciuti nel
mondo sino ad oggi.
Segnaliamo di sfuggita che tra gli Arabi, a la Mecca, nel
tempio della Kaaba, prima della venuta di Maometto, si esponevano e adoravano
dei feticci raffiguranti le diverse forme della sessualità, così come degli
insoliti accoppiamenti.
Questa usanza si è perpetuata senza dubbio anche attualmente
con le fantasie del Karakous, burattino osceno ma spirituale. Arriviamo così al
medioevo che non ha concesso requie alla follia e al Terrore della chiesa che
in merito a devastazione culturale, omicidi, torture e repressione ha dato il
meglio della sua perversa, tremenda vera essenza, svelando al mondo la sua
reale perversa missione.
Non avendo intenzione, ne tempo di esaminare in questa sede
tutti i circoli esoterici o magici del medioevo, ci accontenteremo di soffermarci
su quelli che si richiamano alla Tradizione Antica. Vogliamo citare gli
albigesi che si costituirono a Roma nel 1130 ad opera di Pierre de Bruys,
sacerdote francese. Tra i primi seguaci ebbe Henric e Armand de Bref, allievi
di Abelardo. Questo de Bruys venne condannato come eretico nel 1139. Tuttavia
non si arrese, trasferendo il suo centro di azione in Provenza e in Guascogna.
Infine venne arso vivo a Saint Gilles, come ci informano le tristi cronache
dell’abate di Cluny.
Questo gruppo ebbe varie denominazioni tanti che i suoi
adepti si dissero Petrobusiani, Apostolici, Puritani, Brav’uomini, Patarini,
Passagini, Poveri di Lione e tutto ci porta a credere che ebbero tutti la
stessa dottrina come fondamento. Bernardo ne parla come di gente ignorante e
rozza, disprezzabile ma riconosce che preferiscono morire piuttosto che
abiurare. Anche nei loro confronti si rinvengono le stesse accuse di orge
pubbliche e oscenità. Polidoro Virgilio li assimila ai Manichei, facendo capire
che ne seguivano i dogmi. Si diffusero in Spagna, Germania e Italia. La loro
dottrina è identica a quella dei primi cristiani: duplice potenza divina, due
principi uno buono e l’altro malvagio. Si è detto di loro che credevano il
Diavolo essere il creatore del mondo materiale, cosa che dimostra ancora una
volta che i loro accusatori non avevano neanche stavolta capito nulla.
Il Diavolo, non era per loro come per le antiche sette che
il simbolo dell’influenza della Materia. Essi ammettevano la metempsicosi e
negavano la divinità di Gesù e l’immacolato concezione di Maria. Naturalmente
li si accusava anche di negare il libero arbitrio. Questa diatriba avrebbe
causato al mondo più sangue di molte guerre messe insieme. Gli Albigesi
rifiutavano i principali sacramenti considerandoli privi di alcun significato e
venivano accusati pure loro di darsi alle orge e alle perversione.
A questa scuola ne è seguita una seconda che sembra proprio
la sua continuazione. Ecco cosa scrive Monstrelet : “ Quello stesso anno del
1459, nella città di Arras nel’Artois, nacque sotto triste Stella, una credenza
detta Religione Valdese”. Secondo i soliti inquisitori i suoi adepti
frequentavano regolarmente il Demomio, di cui si riconoscevano servitori. Certe
sere, inoltre, si riunivano per celebrare i riti del Sabba. La setta si
componeva di diverse persone, uomini, donne che complice l’oscurità della Notte
si riunivano in luoghi solitari tra boschi o deserti e il Diavolo gli appariva
in forma umana ma senza volto. Questo leggeva un Libro e poi distribuiva del denaro.
Infine si sedevano a banchetto e terminavano con una ritualità sessuale. Poco
sappiamo di preciso in realtà, sulla religione Valdese, ma tutto porta a
credere che fosse quasi identica a quella Albigese. Tuttavia, dobbiamo notare
che queste notizie sono state ottenute durante i processi e per mezzo della
tortura, non certo con mezzi legali e quasi umani come quelli di oggi. Si può
dunque ritenere che tutte queste notizia sono inesatte e frutto dell’abominio
catto cristiano.
Anche in questo caso, probabilmente, il Diavolo non è altro
che l’aspetto materiale della Potenza Divina. La riunione notturna nella
foresta consisteva in un operazione Magica, destinata a produrre benefici di
carattere esclusivamente materiale. La nudità dei partecipanti era, se non
necessaria perlomeno un contributo fluidico. I torturatori ne conclusero che la
festa doveva terminare con una prostituzione generale. Ciò in alcuni casi può
anche essersi verificato ma altresì può anche trattarsi di una puerile
esagerazione dei nemici della Verità.
Circa nella stessa epoca, in Svezia, nel villaggio di Mohre,
dei bambini di ambo i sessi venivano condotti nella foresta da alcuni stregoni.
Al momento del processo i ragazzi spiegarono di aver assistito a scene
sabbatiche e orgiastiche. Precisarono che i partecipanti erano nudi, si
formavano liberamente coppie di ragazzi e ragazze e fatto straordinario, le
ragazze che si erano date concepivano dei rospi. Si vede anche qui, nonostante
la scena descritta denoti un fondamento di verosimiglianza rituale che
ritroviamo ancora oggi in molti circoli di Magia, anche qui si denota una
mescolanza di menzogne astutamente costruite che fuori dal contesto
nell’ignoranza profana, non possono che non sortire un effetto di discredito e
di paura. Tutto ciò che all’uomo medio risulta ignoto, da una parte lo
affascina dall’altra lo terrorizza, è questo alla base di una millenaria
incomprensione tra uomini e donne, di culti o religioni differenti, ma anche di
gruppi etnici o sociali diversi, che inquinano le menti e le vite di milioni di
mediocri decerebrati.
Tuttavia, all’atto dell’inchiesta di cui sopra, la maggior
parte delle donne accusate di stregoneria, confessarono nel pianto, ma questo
non prova nulla in quanto sotto tortura chiunque di voi, dichiarerebbe di adorare
Topolino, di copulare con Minnie e violentare Gamba di Legno.
Non a caso dobbiamo sapere di trovarci ancora una volta di
fronte a cerimonie magiche con finalità prettamente materiale. Questi detti
stregoni o maghi appartenevano senza alcun dubbio ad una setta segreta e
preferirono testimoniare ciò che gli si voleva far dire piuttosto che divulgare
la loro Vera dottrina occulta. Comunque sia il periodo storico compreso tra il
XIV ed il XV secolo, si mostra assai ricco di processi per stregoneria, si è
trovato un altro nome al posto delle eresie e ormai le si chiamano Magia Nera,
stregoneria, commercio col Diavolo.
Anche per questo motivo come precedentemente detto, Noi non
riconosciamo alcuna suddivisone in magia bianca Nera o Rossa, se non l’impreparazione
e il puerile tentativo di coloro che ancora schiavi di inutili dogmatismi e
moralismi hanno a chetare le proprie piccole coscienze inerpicandosi in
ridicoli settarismi che portano inevitabilmente al’auto inserimento nel gruppo
dei buoni. Dal momento che per noi Una è l’Arte, Una è la Via, Una è la Legge,
Uno è l’Infinito, sia come confraternita occulta e gruppo animico di memoria e
Volontà collettiva, pur dovendo riconoscere la dualità all’interno di Maya,
cangiante odierna virtualità, presente nell’essere umano come nell’Universo,
altresì non la possiamo riconoscere in ciò che è Reale quindi Unico, Infinito
ed Immutabile, essendo la nostra Arte e dottrina Occulta nella sua Forma Semplice, Reale e Tradizionale, un Opera
Sola. Possiamo forse paragonare la scienza occulta della nostra scuola ad un
diamante tagliato, che pur possedendo numerose splendide facce, resta in Realtà
un solo meraviglioso Lucente oggetto.
Consapevoli che il Vero significato di molte delle nostre
umile parole resterà sconosciuto a Molti,e che sovente saranno prese per
farneticazioni con poco o prive di senso, rientriamo nel’argomento ivi
trattato, con la consapevolezza che il Segreto che nelle nostre pubblicazioni
abbiamo abilmente celato, mai sarà da alcun profano rivelato, ma per i più
Nobili di Cuore e i Grandi nella Mente, non vi saranno veli ne barriere.
La maggior parte dei processi mette allo scoperto figure
cabalistiche, oggetti sconosciuti, spezzati o fusi in rame o altro metallo. Si
diceva che erano stati fabbricati in determinate ore del giorno e della Notte,
in base all’influsso zodiacale e le si consacrava all’uso magico in specifiche
cerimonie. Ancora una volta i detti stregoni, si lasciavano condannare
piuttosto che divulgare il loro Segreto.
Tutti quei Triangoli, quei quadrati, quei cerchi misteriosi
divennero ciò che i giudici volevano fossero. Da allora, nacque la leggenda
giunta fino ai nostri giorni. Ed è forse, grazie al silenzio di alcuni di
questi saggi vecchi fraterni uomini e donne, se la scienza Occulta e i Veri
Segreti sono rimasti celati, nel posto ove l’ignoranza umana li ha relegati,
ovvero nell’Ombra.^. Ed è li, che in piccoli, sconosciuti circoli, la
Tradizione si è propagata, da Bocca ad Orecchio, di Mano in Mano, la vera
cultura esoterica nella Forma più semplice pura ed Unica è arrivata sino ad
Oggi. Questa è la Vera catena Iniziatica che ha attraversato lo spazio e il
tempo; e sono vecchi uomini come quelli che dall’Alto della loro veneranda età
e grande saggezza, guidano in Silenzio l’Arcano Sinedrio dei Saggi e la Nostra
piccola scuola che in questi Ultimi tempi ha deciso di aprire questo canale
divulgativo, con la collaborazione, e l’approvazione della Compagnia della Rosa
Nera e del Triangolo d’Argento e tutta la Fratellanza dei Figli di Seth, tentando
questa timida operazione per permettere a tutti coloro in grado e con la
Volontà di Capire davvero, di conoscere le fondamenta del Nostro pensiero,
della Nostra Filosofia, e di come siamo riusciti a Vivere fuori dal Tempo, tra
Cielo e Terra.
Gli Stregoni parlando francese usavano le stesse parole di
battesimo, messa, comunione, in uso nella chiesa; se ne è dedotto che
scimmiottassero il rito cattolico per farsene beffe e a disonore del dio
morituro, per soddisfare il Diavolo loro padrone. Da qui la leggenda delle
Messe Nere e delle notti da tregenda. Ora è evidente che tali stregoni e maghi
non erano altro che membri di sette pressoché sconosciute gruppi eredi di
qualche frammento della Tradizione. Fu tramite questi stregoni e maghi che la
Rivelazione Orientale si confonde definitivamente con la Kabbalah. In breve,
alla fine del XV secolo, una bolla di papa Innocenzo VII ordina a tutti di
perseguire e condannare al fuoco stregoni, maghi e chiunque si renda scomodo
agli empi disegni papali. Molti li confusero abilmente con i Valdesi, per
essere sicuri di poterli colpire. Nel 1523, una bolla di Adriano VI sostituì la
precedente ed il carnaio divenne ancor più atroce. Chiunque si fosse
allontanato anche solo di poco dalla fede cattolica, diventa stregone e mago
degno del rogo.
Tuttavia, la Tradizione era così frammentata, che nessuna
società per quanto potente ne conserva dogmi e riti, in apparenza per lo meno. .^. In Realtà,
questa società esisteva, ma per lungo tempo non se ne seppe nulla. Questa
società condivise le sue Conoscenze dando così Vita all’Ordine militare del
Tempio, i Templari. E’ peraltro al termine del loro processo che stregoni e
maghi sembrano moltiplicarsi e divenne più forte la persecuzione nei loro
confronti. Spendiamo alcune parole sui processi ai Templari, processi per Noi
odiosi, essendo stati causati dall’avarizia di un re e dal settarismo di una
chiesa dispotica e schizofrenica. Dimostratasi talmente sanguinaria da non
riuscire a risparmiare neanche alcuni dei suoi servitori. Un vero e proprio
Leviatano incontrollato ed incontrollabile, che come un Tifone devasta e
saccheggia lasciando al suo passaggio solo sangue miseria ed odore di morte. Dell'Ordine Tempio e di Altri Arcani Fratelli traterremo oltre, in quanto terminiamo qui questa prima parte del De Magica Arte Liber Beta (Magnetisque Corpus Magi) essendoci resi conto che causa, la sua lunghezza rischierebbe di annoiare e confondere i Nostri Gentili Lettori allontandoli da una piacevelo e chiara lettura.
Nella seconda parte che sarà pubblicata a breve termineremo il nostro escursus storico sul sottile Filo d'Oro che ha permesso alla Tradizione di Sopravvivere e Rinascere più volte dalle sue Ceneri. Sovente si intende distinguere come tradizione, la Conoscenza essoterica e popolare che si contrappone a quella Iniziatica Elitaria, Noi in questo scritto abbiamo usato il termine Tradizione, con la lettera maiuscola per riferirsci alla Vera Conoscenze Elitaria ed Esoterica nella sua forma radice comprendente sia l'Operatività Pratica Materiale, che quella Pratica Spirituale che come intuiremo è in grado di sperimentare ben Altri Effetti. Penetreremo nello studio del Memserismo, anche attraverso scritti riservati, e sveleremo, nella forma più semplice e chiara possibile il funzionamento della Magia definita Nera, ovvero quella Magia che servendosi di questa Fluidità, dello psichicismo e degli elementali, può portare conquiste terrene ma causare anche problematiche non indifferenti all'operatore incauto ed ignorante, che poco conosce se stesso e la Materia. Terminere il Capitolo Iniziando ad analizzare le pratiche d'Oriente e la maggia sessuale (Tanta, Yoga, Induismo).
Sempre rivolti al (M.'.A.'.O.'.H.'.F.'.S.'.) Grande Oriente Ermetico dei Figli di Seth A.°.G°.°D.°.G°.°U.°. , Con l'Approvazione dell'Arcano Sinedrio dei Saggi. Con la Benedizione di Chi Occhio profano Non Vede, Ma il Cui Occhio Tutto Vede,.^. I F.^. e le S.^. dell'Antico e Mistico Ordine Osirideo Egizio con la Fraterna Colaborazione dei F.°. e le S°.° del Frater Consilii Nerae Rosae et Argentum Trianguli (SSethianibus Ermeticae sinister Atri) . A^A
Zenit di Roma Templi Universi , Nadir di Torino Templi Endiomion (Latomorum Fraternitas).
"Non è forse risaputo che la Nostra è un Arte Kabbalistica cioè da rivelarsi solo oralmente e che è piena di Misteri? Povero Idiota, sarai così ingenuo da Credere che Noi ti Insegniamo apertamente e chiaramente il più grande e importante dei Segreti? Io Ti assicuro che chi vorrà spiegare ciò che i Filosofi scrissero con il senso Ordinario e letterale delle parole si troverà preso nei meandri di un labirinto dal quale non potrà mai Salvarsi, poichè non avrà il Filo d'Arianna che lo Guidi per Uscire."
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